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1/14/2013 | Massimo Morici
Lo scorporo della rete italiana di UniCredit "non è in agenda nel 2013", anche se il gruppo sta rivedendo le presenze in vari paesi, "investendo dove vale la pena e riducendo dove non vale la pena, ma non rinunciando nella maniera più assoluta ad essere una banca europea di riferimento". Così il ceo della banca milanese Federico Ghizzoni in un'intervista ad Affari e Finanza di Repubblica pubblicata nel giorno in cui è diventato efficace il piano di riorganizzazione Gold che prevede al posto delle tre divisioni business le divisioni Paese, mentre in Italia la rete è stata organizzata in sette direzioni regionali.
Ghizzoni ha ricordato che UniCredit è banca retail in Europa e corporate nel resto del mondo e in Cina, dove conta tre filiali, offre supporto a circa 4.000 imprese tedesche. Sul fronte delle previsioni di carattere economico, il ceo di UniCredit prevede un 2013 piatto, con una crescita media dello 0,1 - 0,2% in europa che sconta il dato negativo dell'Italia (-0,7%), ma sostenuto dall'1% della Germania. Per quanto riguarda le prossime elezioni, per Ghizzoni se ci sarà una maggioranza stabile, "lo spread scenderà ancora e l'economia prenderà vigore".
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