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12/31/2012
Dal giugno del 2012, culmine della drammatica crisi del Paese, la piccola Borsa ateniese ha quasi raddoppiato a oggi le quotazioni.
L'indice generale del listino è passato infatti da meno di 500 punti ai 901 con cui ha chiuso il 2012. Altro che il prevedibile primato messo a segno da Francoforte con quel rialzo del 30% nel corso d'anno; o il progresso del 15% della piazza di Parigi. O anche il modesto 6% con cui la borsa di Londra ha archiviato l'anno appena passato.
Atene ha messo a segno una delle migliori performance con un balzo del 34% nell'ultimo anno. Certo, frutto appunto della corsa avviata dall'estate scorsa che ha del tutto annullato le perdite che il listino segnava da inizio dell'anno.
Il paracadute degli aiuti, aperto alla fine dopo estenuanti trattative con le autorità intenazionali, è stato di fatto il propellente al ritorno di massicci acquisti su ogni genere di asset finanziario greco.
Il non aver lasciato fallire la Grecia ha costituito una garanzia potente per ogni investitore. E così hedge fund, grandi banche e fondi d'investimento internazionali si sono presi la rivincita dalle perdite incassate negli anni.
Acquisti a tutto tondo
Dalla compagnia telefonica pubblica Hellenic Telecom (+144% a sei mesi e +75% a un anno); alle compagnie elettriche Public Power (+154% da giugno 2012)e Terna Energy. Ma anche la società del Porto del Pireo, tra gli asset da privatizzare che ha reso il 97% da inizio del 2012.
Il successo dei bond
Il decennale greco che dopo il taglio del debito era precipitato a un prezzo di 20 a inizio del 2012 è risalito, in virtù anche del buy back, a quota 48. Un capital gain del 148%. Altro che bond dei Paesi emergenti. Ma tutto ciò non deve far dimenticare che la Grecia entrerà qeust'anno nel suo quinto anno consecutivo di recessione.
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