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Mustier, primo giorno di lavoro

3/15/2011

Primo giorno di lavoro per Jean Pierre Mustier, nuovo responsabile della divisione Corporate & Investment Banking di Unicredit


 

IL PASSATO - Jean Pierre Mustier si è fin qui limitato a studiare le mappe del suo nuovo universo di riferimento, il sempre complesso gruppo Unicredit, cercando di smarcarsi dall’ingombrante profilo di chi lo ha preceduto — Sergio Ermotti è già in Svizzera e pronto a saltare ai vertici di Ubs dal prossimo mese — e al contempo di chiarire alcuni punti controversi del suo recente passato.
Nato cinquant’anni fa a Chamalieres, nella zona del Massiccio centrale, l’uomo a cui Unicredit affida, con il grado di vicedirettore generale, la responsabilità del settore Corporate and investment bank (Cib) — il più redditizio della galassia — è entrato a 26 anni in Société Générale, gruppo da cui è uscito solamente nell’agosto 2009.
Dopo aver guadagnato molto e fatto guadagnare alla banca parigina svariati miliardi di euro con le attività di finanza, Mustier proprio alla finanza deve la sua uscita da SocGen. Il caso è noto e vede come soggetto attivo Jérôme Kerviel, un trader di SocGen che tra il 2007 e il 2008 è arrivato ad assumere posizioni di trading sui prodotti derivati per complessivi 49,9 miliardi di euro.
La chiusura di queste posizioni, alla fine del gennaio 2008, è costata a SocGen quasi 5 miliardi di euro. Il successivo processo a Kerviel si è concluso con la sua condanna a 5 anni di carcere (2 con la condizionale) e a una multa pari al danno causato alla banca.
Mustier di Kerviel era responsabile. Ma nessuno dei superiori di Kerviel è stato riconosciuto colpevole della frode dal tribunale, né è stato coinvolto dalla sentenza, tanto meno Mustier che, come capo del settore Cib della banca, pur non essendo il capo diretto del trader, aveva la responsabilità ultima della divisione. Certo, un’avventura di cui avrebbe fatto a meno.
 
IL FUTURO - Da oggi però molto di questo è da considerarsi al passato. Mustier ha una seconda chance. Ed è una chance importante, in un gruppo che ha saputo unire un mosaico italiano e proiettarlo tra le banche più dinamiche d’Europa. Da lui molti si aspettano tanto. Lo ha fortemente voluto il presidente Dieter Rampl, lo hanno benedetto il ceo Federico Ghizzoni (a cui direttamente Mustier sarà chiamato a rispondere) e il direttore generale Roberto Nicastro. Avrà tutti gli occhi addosso. Ma è il prezzo che deve pagare per iniziare, da piazza Cordusio, una nuova storia. E non tutti hanno una seconda possibilità.

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