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Fed, tassi invariati

12/13/2012

La Banca centrale Usa ha lasciato i tassi d'interesse obiettivo sui Fed Funds ad un livello "prossimo allo zero".


I tassi di interesse resteranno "eccezionalmente bassi" fino a quando il tasso di disoccupazione resterà sopra il 6,5% e le stime sull'inflazione a uno o due anni continuano a essere al di sotto del 2,5%.

 

La Federal Reserve ha lasciato i tassi di interesse invariati a un range tra lo 0 e lo 0,25 per cento, il minimo storico a cui erano stati portati nel dicembre 2008. Lo ha annunciato il Fomc, il braccio della Federal reserve che si occupa di politica monetaria, al termine della riunione iniziata ieri e ha confermato che acquisterà 45 miliardi di dollari di bond al mese per sostenere una strategia aggressiva che mantenga i tassi di interesse a lungo termine al livello più basso possibile. I nuovi acquisti estenderanno il portafoglio di investimenti della Banca centrale statunitensi fino a 3.000 miliardi di dollari al mese.



La Fed non delude quindi le attese dei mercati: il Fomc ha infatti deciso di mantenere fermi i tassi, ma soprattutto - alla fine dell'Operation Twist, varata nell'estate 2011 per allungare la maturità dei titoli in suo possesso - ha deciso di varare un programma supplementare di acquisto Treasuries per 45 miliardi al mese. Questo intervento di stimolo si va ad aggiungere agli acquisti da 40 miliardi al mese di titoli legati al settore immobiliare. In totale gli acquisti mensili saranno quindi pari a 85 miliardi di dollari.

 



Contestualmente la Fed ha abbassato di misura le stime sulla crescita dell'anno in corso e per i prossimi tre anni. La banca centrale americana ha invece migliorato le previsioni sulla disoccupazione per quest'anno e il prossimo. Per il 2012, la banca centrale americana attende ora una crescita del Prodotto interno lordo tra l'1,7 e l'1,8%, meno del range tra l'1,7 e il 2% stimato a settembre.

Quest'anno il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi all'interno di una forchetta tra il 7,8 e il 7,9%, meno del range tra 8 e 8,2% previsto in precedenza. Per quanto riguarda l'inflazione, il dato 2012 si dovrebbe attestare tra l'1,6 e l'1,7%, contro il range tra l'1,7 e l'1,8% precedente, mentre per la componente "core", quella epurata dalle componenti più volatili come i prezzi di energia e generi alimentari, le stime sono ora per una forchetta tra l'1,6 e l'1,7%, meno della forchetta tra l'1,7 e l'1,9% precedente. 
 

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