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Unicredit, perquisita Hvb

11/30/2012

La polizia tributaria tedesca ha fatto visita a Hypovereinsbank, la controllata in Germania di Piazza Cordusio. Il sospetto è di aver aiutato alcuni contribuenti clienti a sottrarre 124 milioni di euro al Fisco.


 Inchiesta in grande stile sulla HVB (Hypovereinsbank, la controllata tedesca di Unicredit) per il sospetto di concorso in evasione fiscale.

 

Lo annuncia la Sueddeutsche Zeitung, narrando che mercoledì oltre sessanta tra magistrati, investigatori della Steuerfahndung (la polizia tributaria) e agenti della polizia criminale hanno bussato alle 10,20 al portone del bel palazzo col numero civico 2 di Kardinal-Faulhaber Strasse, nell’elegante centro di Monaco di Baviera.

Abbiamo un mandato di perquisizione, hanno detto magistrati e agenti, sempre secondo l’autorevole quotidiano liberal di Monaco. Il sospetto è di complicità o concorso dell’istituto di credito in operazioni che hanno consentito a diversi investitori di sottrarre al fisco una somma di quasi 124 milioni di euro. E ciò non solo non pagando tasse sul reddito o sui dividendi delle azioni acquistate e vendute, bensì anche ottenendo grazie all’aiuto della banca, e fornendo alle autorità tributarie, falsi certificati in cui si attestava che la tassa sui dividendi era stata pagata.

Il sospetto è insomma che venditori e acquirenti di grossi pacchetti di azioni abbiano frodato il fisco, accordandosi prima tra loro e con funzionari della banca. Avrebbero acquistato e venduto grandi quantità di titoli, facendo bene il conto di guadagnarci al massimo, prima e dopo il versamento dei dividendi da parte delle aziende relative. Poi avrebbero ottenuto più volte dalla banca, scrive sempre la Sueddeutsche, certificati che dichiaravano il falso.

Che cioè la tassa sui dividendi era stata pagata. E quindi in pratica sarebbe risultato che gli operatori in questione sul mercato azionario avrebbero versato troppe tasse, e avrebbero avuto dal fisco una restituzione di imposte in realtà mai pagate. La magistratura di Francoforte guida le indagini. Fonti di HVB si mostrano calme: la vicenda, dicono, risale al 2008, nel frattempo il funzionario della banca responsabile di quei trucchi non sarebbe più dipendente di HVB, "ci siamo separati da tempo da lui", e ancora “collaboriamo pienamente con le autorità, è nel nostro interesse che si faccia piena luce sul caso”.

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