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11/21/2012
In un occasional paper, il numero 40 della collana Questioni di economia e finanza pubblicato in questi giorni sul sito di palazzo Koch, si legge che potrebbe essere rischioso rinviare l'applicazione di Basilea 3 e dei nuovi parametri di solvibilità, capitalizzazione e patrimoniali delle banche.
Il testo ha tra i firmatari, riporta MF, anche il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco.
Nel documento è scritto con chiarezza che il pensiero espresso da Visco è personale e non riflette in alcun modo la posizione della Bce.
Per Via Nazionale, insomma, l'eventuale rinvio di Basilea 3 non è uno scenario tranquillizzante. Anche se la regola che impone al settore bancario di sopportare un livello di capitalizzazione significativamente piu' alto potrebbe spingere le banche a sostenere maggiori costi che potrebbero rivelarsi "proibitivi".
Tuttavia gli esperti della Banca d'Italia sottolineano anche l'abilità di aggirare le regole da parte del mondo della finanza.
"Il nuovo accordo di Basilea 3 affronta alcuni di questi problemi attraverso la revisione del metodo di calcolo del Rwa (Risk weighted assets, attivita' ponderate al rischio) e con l'introduzione di un tetto al leverage ratio (cioè al parametro che indica la leva finanziaria).
Una frase, questa, che lascia ancora più intendere come Via Nazionale sia favorevole a quello che in gergo si definisce fine tuning, cioe' a una messa a punto in corso d'opera del funzionamento dei parametri. Una posizione che contrasta in parte con quella espressa di recente da Confindustria, che il 9 novembre scorso, dopo che la Federal Reserve ha annunciato il rinvio dell'applicazione di Basilea 3 negli Usa, ha invitato la Ue a "una pausa di riflessione".
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