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11/16/2012
Torna a parlare di fusione fra Fiat e Chrysler Sergio Marchionne in un'intervista al periodico specializzato Automotive News pubblicata una decina di giorni fa sull'edizione cartacea e oggi riproposta sul sito internet della testata americana.
Ribadendo quando detto al Corriere, per il numero uno del Lingotto, il matrimonio è un passo inevitabile in calendario per il 2014: «Tutto procede nella giusta direzione». Confermando i piani di rilancio dell'Alfa Romeo - «La Giulia è in fase di sviluppo è sarà prodotta in Italia», smentisce ancora una volta qualsiasi ipotesi sulla cessione dell'Alfa Romeo: «Se andate a chiedere l'Audi alla Volkswagen non ve la daranno, non è un questione di soldi e lo stesso vale per l'Alfa». Passando alle previsioni per quest'anno, il gruppo venderà 4 milioni e 300 mila veicoli di cui più del 50% (2,6 milioni) con le insegne Chrysler.
AIUTI DI STATO PER I FRANCESI? «CI SONO REGOLE»
Sulle turbolenze del mercato europeo, Marchionne risponde una domanda sugli aiuti concessi al gruppo Psa Peugeot-Citroen (lo Stato francese ha concesso 7 miliardi per salvare il ramo finanziario) e mette in guardia sui rischi del protezionismo. «Il rischio è che ci siano interventi degli Stati destinati a proteggere le entità nazionali che non necessariamente faranno bene al mercato europeo. Stiamo tutti aspettando le determinazioni dell'Unione Europa sul fatto se l'intervento sia corretto e all'interno delle regole».
IN AMERICA SI ASSUME
Dall'altra parte dell'oceano, invece, le cose vanno a gonfie vele. Secondo anticipazioni dell'Associated Press Chrysler aggiungerà 1.250 nuovi posti di lavoro negli impianti di Detroit, Trenton e Warren con un investimento di 238 milioni di euro.
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