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Europa, crescita debole

11/9/2012

Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi,nella conferenza stampa seguita alla riunione del Consiglio direttivo della Bce a Francoforte che ha visto conferme e novità.


«La crescita economica nell'Eurozona resta debole ma è sostenuta dalle nostre misure di politica monetaria».

 

Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi,nella conferenza stampa seguita alla riunione del Consiglio direttivo della Bce a Francoforte che ha deciso di lasciare il tasso principale di riferimento invariato allo 0,75%.

«Le nostre decisioni sono prese in base alla stabilità dei prezzi e finora non vediamo i motivi per cambiare la nostra politica» monetaria, ha aggiunto.



Draghi: pronti ad agire con scudo. La Bce è pronta ad intervenire con lo scudo anti-spread, ha detto ancora il presidente della Bce, ribadendo che devono essere i governi a chiedere l'aiuto dell'Omt (il piano della Bce di acquisto dei titoli ndr). «La palla è ai paesi», ha sottolineato il numero uno dell'istituto centrale.



Nuove banconote. Arriva una nuova serie di banconote in euro, a partire dal biglietto da 5 euro.



Riforme strutturali. Il piano antispread non può scattare se i paesi non sottoscrivono le condizioni ad esso connesso. Le riforme strutturali sono fondamentali per spingere la crescita nell'eurozona, ha quindi aggiunto il presidente della Bce, sottolineando che sono necessarie ulteriori riforme nel mercato del lavoro.



Il risanamento dei conti in alcuni paesi sta portando dei frutti. Secondo Draghi i paesi in difficoltà si trovano in questa situazione a causa di politiche sbagliate nel passato. «Ora queste politiche devono essere modificate», ha detto, evidenziando: «Le riforme strutturali vanno fatte, sono inevitabili. Più velocemente si procede, più velocemente si normalizza la situazione sui mercati».



Grecia. L'approvazione delle nuove misure d'austerità da parte del Parlamento greco rappresenta un «progresso» per il paese ellenico, ha anche sottolineato il presidente dell'Eurotower, aggiungendo che «non possiamo concedere un rifinanziamento monetario alla Grecia, la Bce non può fare più nulla».



Inflazione. «I rischi per le prospettive economiche dell'eurozona continuano ad essere orientati al ribasso. Ci attendiamo che l'inflazione resti sopra il 2% per il resto dell'anno per poi calare sotto questa soglia nel corso del 2013», ha poi spiegato Draghi aggiungendo che le previsioni economiche della Bce saranno riviste a dicembre.



Prestiti alle famiglie. I prestiti alle famiglie nell'area euro sono rimasti invariati a settembre. I prestiti al settore privato sono invece calati ulteriormente a settembre: -0,4% contro il -0,2% di agosto, ha anche detto Draghi. 
 

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