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11/7/2012
Da martedi' prossimo, 13 novembre, B.P.Milano sarà una banca come tutte le altre, senza i privilegi accumulati nei decenni dalla potente casta dei dipendenti-soci.
Da quel giorno infatti, scrive MF, decadra' il contratto integrativo dell'istituto, che sotto molti aspetti rappresenta un unicum nel panorama creditizio italiano, con voci desuete quali l'indennita' per il caro carbone e la "Ria", che a novembre si traduce in una mensilita' aggiuntiva. Per la verita' i vertici della banca guidati dal coriaceo Piero Montani avevano gia' annunciato questa decisione ai sindacati due mesi fa, ad agosto, con tanto di lettera ufficiale controfirmata.
Nel frattempo non sono da escludere sviluppi entro breve della vicenda legata al prestito convertendo 2009/2013. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il comitato dei soci non dipendenti di Bpm guidato da Piero Lonardi avrebbe chiesto di ammettere alla conciliazione anche gli azionisti di Bpm che avessero esercitato i diritti di opzione, qualora non fossero state rispettate le procedure Mifid. Se accettata, la proposta comporterebbe per la banca costi aggiuntivi per circa 10 milioni, anche se al momento non ci sono state risposte.
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