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10/30/2012 | Roberto Abate
UBS ha chiuso il terzo trimestre dell'anno con una perdita netta di 2,2 miliardi di franchi (circa 1,8 miliardi di euro) rispetto all'utile di 1,02 miliardi di un anno fa e ai 425 milioni di utili del trimestre precedente. Gli analisti si aspettavano un utile di 439 milioni di franchi. A pesare sul risultato è stata una serie di spese straordinarie legate a svalutazioni e oneri di ristrutturazione.
Sul fronte dei tagli al personale, non saranno 10.000 come anticipato da alcune indiscrezioni stampa del Wall Street Journal, ma 9.500 i dipendenti in esubero che UBS licenzierà entro il 2015 assieme alla chiusura delle attività più rischiose. Si tratta di una delle maggiori riduzioni del personale dal crollo di Lehman Brothers nel 2008.
La banca, che a fine giugno contava 63.500 dipendenti, punta a risparmiare 5,4 miliardi di franchi svizzeri nel giro di tre anni riducendo il suo organico a 54.000 lavoratori. La decisione, che rientra nel piano di ristrutturazione dell'istituto affidato al ceo Sergio Ermotti, prevede anche lo snellimento di alcuni business con una focalizzazione sul private banking e sull'investment bank, eliminando gran parte del business del trading che ha perso 50 miliardi di dollari durante la crisi e 2,3 miliardi l'anno scorso.
In quest’ottica è stato nominato Andrea Orcel amministratore delegato di UBS Investment Bank, mentre Carsten Kengeter si dimetterà dalla direzione del gruppo e sarà responsabile per la gestione delle attività e delle posizioni dismesse.
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