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Draghi, prossima missione

10/29/2012 | Redazione Advisor

La Bce si conferma forza motrice dell’Europa. Era un processo già cominciato sotto Jean-Claude Trichet; Draghi, all’abilità diplomatica del predecessore aggiunge maggiore competenza monetaria


 

Mario Draghi ha salvato l’euro. Di questo potrà farsi merito in silenzio giovedì, quando festeggerà il suo primo anno alla guida della Banca centrale europea. I mercati gli danno fiducia; cominciano a rientrare in Spagna, e perfino un poco a quanto pare in Grecia, i capitali che erano fuggiti.  
 
 
Ha reso la Bce più anglosassone e meno tedesca. Certo non ci sarebbe riuscito se non si fosse conquistato l’appoggio di Angela Merkel. La cancelliera ha trovato il coraggio di contraddire la Bundesbank, raro nel suo paese.
 
 
Il messaggio dell’intervista a Der Spiegel è che solo con più Europa, non con una difesa retrograda dei poteri degli Stati nazionali, le democrazie dell’euro possono riconquistare sovranità sul non democratico potere dei mercati finanziari. Le parole di Draghi richiamano il manifesto europeista pubblicato qualche settimana fa da due politici molto diversi per collocazione, il liberale belga Guy Verhofstadt e il Verde Daniel Cohn-Bendit, ex leader del ’68 francese. 
 
 
Ancora non sappiamo misurare quanto sia stata ardita la scommessa di Draghi quando il 26 luglio ha dichiarato che avrebbe fatto "tutto il necessario" per salvare l’euro. Aveva già il consenso del direttorio a 6 dell’Eurotower; non quello di tutti i 17 governatori delle banche centrali nazionali (come si sa Jens Weidmann della Bundesbank non glielo ha dato mai). La versione ufficiosa è che abbia informato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble subito dopo, dato che la Bce deve essere autonoma dai governi, anche dai più potenti. Però è lecito sospettare che il via libera l’avesse avuto prima. 
 
 
Quando, ingrandita e potenziata, la Bce vigilerà sulle banche, dovrà essere ancor più capace di opporsi a pressioni politiche. Perché ci riesca è essenziale che conservi e rafforzi la fiducia della collettività. Una delle prossime mosse di Draghi potrebbe essere di rendere più trasparenti i dibattiti che si svolgono all’interno. 

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