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3/9/2011
WEBER vs. ROUBINI - La fiammata dell'inflazione colpisce, seppure per cause diverse, l'Europa e i paesi emergenti e spinge la Bce verso la strada del rialzo dei tassi, mentre le nuove regole sulla finanza continuano a incontrare serie resistenze. E la situazione libica aggiunge una pericolosa e ancora sconosciuta variabile che potrebbe scombinare l'equazione della ripresa mondiale. Un aumento dei prezzi petroliferi a 140 dollari al barile potrebbe riportare alcune economie avanzate in recessione. A dirlo è Nouriel Roubini, l'economista noto per aver anticipato la crisi finanziaria globale che aggiunge: la Bce commetterebbe un errore se dovesse alzare troppo presto i tassi d'interesse. A due settimane dal G20 di Parigi i principali banchieri centrali del mondo tornano a riunirsi alla Bri, la Banca dei Regolamenti Internazionali a Basilea. Lontani dai riflettori mediatici della capitale francese, dove aveva tenuto banco la resistenza cinese sul cambio e il monitoraggio degli squilibri globali, i governatori riuniti nel Global Economy Meeting presieduto dal presidente della Bce Jean Claude Trichet sono impegnati da ieri in una serie di riunioni per fare il punto sulle situazioni più a rischio.
La crisi nordafricana e in particolare il conflitto che in Libia assume di ora in ora sempre più i contorni di una guerra civile ha dato il vita a una serie di forti movimenti speculativi sul prezzo del petrolio, accrescendo quel movimento al rialzo delle materie prime che si innesta su un preesistente aumento dell'inflazione in Eurolandia. Un quadro che ha spinto la Bce a prospettare un rialzo dei tassi ad aprile dopo un lungo periodo di tassi ai minimi. Il presidente della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, si è detto convinto anche ieri che tutti gli istituti centrali condividono l'obiettivo di Francoforte di frenare le aspettative di inflazione (sempre più minacciose anche a causa del boom del greggio per il deteriorarsi della situazione libica). Tuttavia, ha specificato, ognuno procederà nei modi e tempi propri. Trichet, che appunto a sorpresa la scorsa settimana ha aperto a una stretta sui tassi per combattere il rialzo dei prezzi in Eurolandia, ha assicurato che tutti i banchieri centrali delle grandi potenze mondiali (il Gem mette insieme il 90% dell'economia mondiale) sono uniti nel frenare le aspettative di inflazione. Come osserva Silvio Peruzzo di Royal Bank of Scotland c'è stato uno sviluppo inaspettato.
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