I ministri delle finanze della zona dell'euro si sono riuniti a Lussemburgo, prima dell'Eurogruppo, per la prima riunione del board dell'Esm, il fondo salva stati permanente, definito il "bazooka" finanziario per salvare l'Eurozona dalla crisi del debito, che da ieri diventa pienamente operativo.
Il board è presieduto dal presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, che ha definito l'Esm «la pietra miliare del firewall europeo e parte integrante della strategia globale per assicurare stabilità finanziaria alla zona euro». Si dovranno aspettare però ancora diversi mesi prima che l'Esm possa ricapitalizzare direttamente le banche e sull'intervento in Spagna l'incertezza è ancora massima.

Barroso. Fino a pochi anni fa sarebbe stato «impensabile» avere uno strumento come il fondo salva-stati Esm, ha detto il presidente della Commissione Barroso. La Ue, aggiunge, «ha costruito scialuppe di salvataggio durante la tempesta dell'Eurozona» e di essere «fiducioso» che gli stati membri, «dopo sempre lunghi negoziati», «manterranno la spinta per dimostrare determinazione ad affrontare sfide e difficoltà che continuano ad esistere».

Supervisione bancaria. Il vertice dei leader europei deve dare «una chiara indicazione» cha la supervisione bancaria unica della Bce «sia adottata entro l'anno» come proposta dalla Commissione, ha aggiunto Barroso, avvertendo che è di «cruciale importanza essere visti in grado di prendere decisioni concrete e importanti perchè» la supervisione permetterà la ricapitalizzazione diretta delle banche.

L'Esm. I ministri delle Finanze dei 17 verseranno i 32 miliardi di euro di capitale del fondo salva stati Esm sancendone la definitiva entrata in vigore. Il fondo sarà in condizioni di prestare 200 miliardi entro fine ottobre su una capacità totale di 500 miliardi. L'avvio dell'Esm e il forte calo delle dinamiche degli spread sui mercati dei bond hanno contribuito ad alleviare le tensioni, anche se restano divisioni tra i 17 sulla possibilità che il Fondo possa ricapitalizzare direttamente le banche.

L'agenzia di valutazione Fitch ha assegnato un rating di tripla A (il voto massimo), con prospettive stabili, al fondo europeo di salvataggio Esm. Lo si legge in una nota. Secondo Fitch, l'Esm «avrà sempre liquidità sufficiente per tutte le obbligazioni nei prossimi sei mesi». Tuttavia, come per tutti gli altri rating collegati al credito sovrano, anche il merito di credito dell'Esm verrebbe messo in osservazione con prospetive negative nel caso di un'uscita della Grecia dall'euro. Stesso voto da parte dell'agenzia Moody's che però ha assegnato all'Esm un outlook negativo che riflette «gli outlook negativi di tutti i paesi membri con il rating Aaa», ad eccezione della Finlandia, l'unico con rating di tripla A ad outlook stabile.

 

Juncker, ultimatum alla Grecuia. La Grecia ha 10 giorni di tempo, fino al 18 ottobre (giorno del summit Ue) «al più tardi», per dimostrare la sua determinazione sulle riforme promesse in cambio degli aiuti internazionali, ha detto in serata il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker.

Borse in calo, spread a quota 360. Chiusura in calo per le principali piazze finanziarie europee. A Milano l'indice Ftse Mib dei titoli principali è scivolato dell'1,98%. Francoforte ha ceduto l'1,44%, Parigi l'1,46% e Londra lo 0,5%. Lo spread Btp-Bund risale a 360 punti con il rendimento del 10 anni italiano al 5,08%.