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3/8/2011 | Federico Leardini
LA CRISI IMMOBILIARE - "Le banche europee e la Banca Centrale in primis, sapevano tutto e hanno finanziato la bolla immobiliare irlandese sperando di guadagnarci".
L'accusa è di quelle che non ammettono repliche e viene dall'ex primo ministro irlandese John Bruton, esponente di spicco del Fine Gal e capo del governo dal 1994 al 1997.
Indice puntato contro Wim Deusemberg e Jean Claude Trichet, quindi "Hanno adottato comportamenti altamente irresponsabili finanziando la crescita degli investimenti immobiliari nel paese, e non si dica che non avevano le informazioni necessarie per valutare con accortezza i rischi che si stavano creando".
Nessuno spiraglio di accordo anche sul piano di salvataggio approvato negli scorsi mesi a vantaggio del governo di Dublino, che, secondo gli osservatori del Fine Gal, non ha fatto altro che inasprire il percorso di risanamento delle finanze dell'isola.
Secondo la nuova coalizione di governo il mondo bancario europeo e gli investitori istituzionali devono farsi carico in parte delle spese di ristrutturazione del debito; posizione a cui numerosi governi europei, Germania in primis, si sono sempre contrapposti.
IL NUOVO GOVERNO - Sul fronte interno "la primaria responsabilità del nuovo governo è qeulla di garantire la supervisione del sistema bancario. Ci sono stati profondi errori in passato su questo aspetto, errori che sono in buona parte da ascrivere alla responsabilità delle altre banche europee e della Bce".
Non solo un problema irlandese, quindi, dal momento che a detta dell'ex primo ministro e fratello del principale candidato al ministero delle finanze, "i contribuenti irlandesi, con i loro sforzi si stanno facendo carico di stabilizzare la situazione delle banche europee e dell'intero sistema".
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