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10/2/2012
Mentre in Grecia riprende l'ultimo negoziato con la Troika per nuovi tagli al bilancio e la Spagna ha sempre meno margini per una decisione sulla richiesta di aiuto per raffreddare gli 'spread', dopo le indicazioni sui bisogni di capitale delle banche, i nuovi dati sulla disoccupazione nell'Eurozona e nell'intera Europa a 27 gelano le migliori aspettative sull'evoluzione della crisi.
Il tasso di disoccupazione all'11,4% nella zona euro e' un record e adesso si comincia a intravvedere il rischio quota 12%.
Livelli inaccettabili, denuncia la Commissione europea. Se sei mesi fa, quando ancora c'era qualcuno che sperava in una ripresa a fine 2012, si discuteva se questa sarebbe stata ad alto o basso contenuto di disoccupazione, adesso prevale il pessimismo totale. La ripresa e' rinviata a inizio 2013, ma sara' talmente debole, se davvero ci sara', che affinche' abbia un impatto (positivo) sulla disoccupazione occorrera' attendere 6-9 mesi. Il tutto, mentre e' di scena una protesta popolare che non si placa in Portogallo, Grecia, Spagna.
L'instabilita' sociale potrebbe diventare, se gia' non lo e' in alcune aree dell'unione monetaria, il vero problema politico della gestione della crisi.
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