Il presidente della Bce Mario Draghi ha fatto il massimo per risollevare le sorti dell'Eurozona, ma purtroppo da metà settembre, l'ondata di entusiasmo per lo scampato pericolo dell'euro sembra essersi progressivamente affievolita.

 
Infatti, scrive Milano Finanza, la settimana appena conclusa è stata dominata dalle prese di beneficio che si sono estese agli altri listini internazionali, Madrid in testa, e ai titoli di Stato dei Paesi dell'euro piu' in affanno, ovvero Spagna e Italia, riportando lo spread con i Bund tedeschi vicino a quota 380 per quanto riguarda i Btp decennali e sopra la soglia di 450 centesimi per i Bonos.

Le azioni messe in campo dalla Bce sono state benefiche per i mercati, ora pero' occorre il passo in piu' da parte dei policy maker che il presidente della Bce stimola da tempo. In assenza di questo passo i mercati rischiano di bissare il dietrofront, o peggio un nuovo avvitamento, causato dall'ennesima ondata di sfiducia, ripetendo quanto registrato a partire dalla fine dello scorso marzo, una volta passato l'effetto euforico procurato dalla mossa innovativa della Bce.
 

Tuttavia, le vendite delle ultime due settimane non hanno ancora compromesso la spinta rialzista dei listini partita a fine luglio sulle parole di Draghi, che rimane salva fino a quando la discesa dei prezzi non si spingera' al di sotto dell'allungo di inizio settembre.