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La Bce strizza l'occhio agli investimenti bancari

9/19/2012

Secondo Fred Jeanmaire, gestore del team Azionario Europa di Threadneedle, si aprono idee d'investimento per il settore bancario europeo.


Con un sentiment più positivo verso il settore bancario da parte della BCE si delineano idee di investimento per il settore bancario europeo.

E' questo il pensiero di Fred Jeanmaire, gestore del team Azionario Europa di Threadneedle.

 

Un approccio più Anglosassone per la Banca Centrale

L’ultimo discorso di Draghi ha sottolineato la necessità per l'Europa di sviluppare una visione e "non da ultimo per gli investitori". E' evidente (dagli ultimi rapporti che abbiamo avuto con la BCE) che la banca centrale è alla ricerca di feedback da parte del mercato e della probabile reazione del mercato a potenziali decisioni della BCE. Le valutazioni di mercato, ad esempio, dei titoli periferici, sono ormai un obiettivo distinto di politica monetaria. La BCE ha anche chiarito di avere alcuni strumenti aggiuntivi a sua disposizione se la crisi dovesse peggiorare, in particolare, un altro LTRO (ritenuto non necessaria in questa fase) potenzialmente più lungo, ulteriori richieste collaterali più morbide, e acquisti "illimitati" di debito sovrano.


Un altro regulator a favore delle banche

Crediamo che la BCE - il nuovo regulator europeo delle banche – indichi tra i rischi chiave, una "velocità eccessiva per il di deleveraging bancario" e "bassa profittabilità bancaria". Ciò rappresenta un cambiamento rispetto alla precedente enfasi delle autorità di regolamentazione nazionali sulla costruzione del capitale e sul perseguimento di un regime normativo sostanzialmente conservatore per il settore bancario, a prescindere dall’impatto sui modelli di business e sulle economie. Crediamo che la BCE non veda un bisogno immediato di convergenza dei coefficienti di capitale e dei modelli di business in Europa, aprendo così la strada a una regolamentazione più indulgente di quanto generalmente previsto. Un'ondata di raccolta di capitali da parte europea finanziari sembra improbabile in questa fase.


Il nemico è la frammentazione finanziaria

Il probabile catalizzatore per un ulteriore coinvolgimento della BCE nella crisi europea e per il lancio del programma di OMT (Outright Market Purchase) è stato la maggiore percezione di una ridenominazione del rischio (es. euro breakup), così come il ridimensionamento delle istituzioni finanziarie nel loro mercato interno (incoraggiate dalle loro autorità di regolamentazione). Ciò ha portato a ulteriori divergenze in termini di performance economica del paese e, pertanto, alla "non-trasmissione della politica monetaria". Ciò ha portato a un aumento di fatto del costo per fare business nella periferia rispetto al centro, impedendo qualsiasi riequilibrio. Per evitare questo, una misura tangibile intrapresa dalla BCE sarebbe la "ricalibratura", ad esempio attraverso  l’ammorbidimento di alcune ponderazioni di Basilea 3 per i prestiti interbancari e, più in generale, la potenziale rivalutazione di alcune particolari norme patrimoniali pro-cicliche.


Conclusioni d'investimento

- Neutralizzare le banche europee (e non solo i finanziari): la regolamentazione avversa è stata un potente fattore negativo per il settore dall'inizio della crisi. Simile alle telecomunicazioni, dove un cambiamento nella posizione del Commissario Europeo si è rivelato un catalizzatore per le performance del settore all'inizio di quest'anno, questo potrebbe aiutare la performance relativa delle banche. Minori preoccupazioni sulla raccolta di capitali in tutto il settore potrebbe aiutare il settore bancario a muoversi sopra il suo attuale TBV di 0.8x verso 1.0x, con la valutazione guidata da una bassa redditività e dal rischio;

 

- Positivo per le banche multi-nazionali: quando il regulator cerca di evitare gli effetti della frammentazione, le banche multi-nazionali ne dovrebbero beneficiare. Ciò conferma la nostra visione positiva sul lungo periodo verso BNP Paribas, che è ancora interessante a 0,7x il suo valore di carico, con un ritorno sul capitale investito superiore al 10%. Ma questo è anche un positivo per Unicredit, dato che le sue attività sono distribuite in tutta Europa. Unicredit è scambiato a un prezzo di 0,5 x il suo valore di carico a causa di una redditività molto debole, ma dovrebbero beneficiare di un premio per il rischio inferiore;

 

- Austerità sotto controllo e de-leveraging positivo per le revisioni sulla crescita del PIL: sotto il profilo economico e monetario, l'atteggiamento più aggressivo assunto dalla BCE potrebbe portare a una crescita migliore rispetto alle aspettative, mentre una recessione in Europa è il consenso. Il nostro scenario di base prevede un anno molto difficile per la periferia nel 2013, tuttavia, mettendo in evidenza che la BCE è ora "all-in" in questa operazione e ha messo la sua reputazione in gioco. 

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