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9/19/2012
Sergio Marchionne è stato chiaro. Quando di soldi in tasca ce ne sono pochi, l'ultima cosa a cui si pensa è cambiare l'auto. Ma se i denari scarseggiano allora il loro costo è a maggior ragione un fattore strategico. E su questo fronte la Fiat parte in deciso svantaggio.
Infatti, scrive MF, in materia di finanziamenti agevolati le differenze con altre societa', come Volkswagen, Peugeot o Renault, sono notevoli perche' che mentre Volkswagen, Peugeot e Renault a febbraio di quest'anno hanno preso a prestito, attraverso i rispettivi bracci finanziari, il denaro offerto a un tasso dell'1% dalla Bce di Mario Draghi tramite la seconda operazione Ltro, la Fiat non l'ha fatto.
Gli effetti della liquidità a basso costo affluita nelle casse delle case automobilistiche che ne hanno approfittato si fa sentire sulle offerte commerciali. Volkswagen, attraverso la Volkswagen Bank gmbh, secondo le indiscrezioni di mercato si sarebbe finanziata per circa 1 miliardo di euro. Altrettanto avrebbe fatto la Peugeot attraverso la Banque Psa Finance. Renault avrebbe partecipato all'asta Ltro per 350 milioni di euro attraverso Rci Banque.
Fiat, in teoria, avrebbe potuto partecipare all'asta Bce attraverso Fga Capital, la joint venture paritetica con il Credit Agricole. La mancata richiesta di finanziamento a Draghi, e' stata sempre giustificata dal Lingotto con "motivi tecnici". In pratica non avrebbe avuto abbastanza collaterale da offrire a garanzia del credito a tasso agevolato. Per la Fiat, tuttavia, quella era l'unica possibilita' di finanziarsi a tassi bassi sul mercato europeo, in pratica come se fosse una societa' con un rating tripla A invece che doppia B.
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