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9/12/2012
"Buy on rumors, sell on news". Neppure Apple sfugge alla regola aurea della Borsa: "Compra sulle indiscrezioni e vendi sulle notizie". E così, mentre cresce l'attesa per il nuovo iPhone 5, Cupertino vola e scava un fosso sempre più profondo tra lei ed Exxon, la seconda società al mondo per capitalizzazione.
Il colosso fondato da Steve Jobs vale 622 miliardi dollari, il gigante petrolifero si ferma a 413 (lo scorso anno era ancora in testa). Molto più lontano il terzo in classifica, Microsoft che vale "appena" 257 miliardi, seguito da Wal Mart (247) e Google (229). Facebook, l'Ipo dell'anno, non arriva neppure a 50 miliardi.
E così mentre il mercato specula sulle caratteristiche del nuovo telefono, gli analisti si lanciano già in previsioni entusiastiche. Per JpMorgan le vendite dell'iPhone 5 incideranno sul Pil americano per almeno mezzo punto percentuale, per altri gli acquisti arrivanno a 10 milioni di pezzi entro le prime settimane. E la Borsa si prepara al nuovo rally di fine anno.
Dal lancio del primo melafonino il titolo ha più che quadruplicato il proprio valore passando dai 122 dollari del 29 giugno 2007 ai 662 di oggi (+446,5% con una crescita media annua vicina al 39%). Con il primo smartphone Apple ha registrato un progressione in Borsa del 67,8% dall'annuncio alla fine dell'anno. Nessuna reazione, invece, il giorno della presentazione. In fondo era la prima volta e il mercato non sapeva neppure cosa aspettarsi.
In poco più di tre anni vengono venduti 74 milioni di iPhone, nel 2010 debutta il primo iPad e il titolo decolla: a fine anno arriva a 322 dollari. E neppure la scomparsa di Jobs spaventa il mercato. Anzi la morte del fondatore scatena la corsa agli acquisti: nel 2011 vengono comprati 72,3 milioni di smartphone, addirittura 98 milioni nei primi nove mesi del 2012 a cui si aggiungono 44 milioni di iPad e 30 milioni di iPod. Numeri che alimentano le aspettative per fine anno: a giugno il gruppo ha chiuso i 9 mesi con ricavi per 120,5 miliardi (79,9 miliardi un anno fa) e utili netti per 33,5 miliardi (19,3 miliardi nel 2011).
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