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8/17/2012 | Redazione Advisor
Tra sei mesi potrebbe tornare il vento buono; allora l'Italia e le sue banche riuscirebbero a riprendere ciò che la crisi ha tolto. Ne è sicuro Federico Ghizzoni (nella foto), amministratore delegato di Unicredit, che chiama tutti a remare nella stessa direzione. "Non mi aspetto nessuna tempesta all'orizzonte. E' strano: in questo paese criticano i salotti, ma poi tutti vorrebbero esserci. Dal capitalismo di relazione si esce solo se cresce il numero di aziende medio-grandi, oggi inadeguato".
Nell'intervista al quotidiano La Repubblica, Ghizzoni parla in questi termini del futuro di Mediobanca e di Alberto Nagel, in vista del Cda fissato in data 5 settembre. L'a.d. afferma inoltre che "è chiaro che gli eventi degli ultimi mesi portano ad un cambiamento sicuro", e aggiunge: "Per Mediobanca rimarrà una partecipazione strategica".
La ripresa? "Arriverà da gennaio. Noi stimiamo un Pil italiano a -0,3% nel 2013, e una crescita europea di poco superiore all'1%. Noi non investiamo in Bot ma stiamo cercando di usare la liquidità per fare credito".
Sulla ricapitalizzazione Unipol-FonSai, l'a.d. spiega che, dalla metà di agosto, "le banche del consorzio e Unipol si rivedranno per decidere quando fare l'asta sui diritti inoptati. Dopo l'asta si vedrà". Il tono, dunque, è che "nel medio termine non resteremo azionisti FonSai. Vogliamo evitare conflitti di interesse e concentrarci nel core business".
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