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JP Morgan: ecco cosa significa crescere

8/13/2012 | filippo.brunamonti

Silurato il team delle balene che scommetteva sull'Europa, la più grande banca statunitense guarda al futuro e si prefigge lo scopo di aggiungere un miliardo di dollari al profitto annuale, da qui ai prossimi 5 anni


 

Uno dei primi obiettivi della nuova divisione JP Morgan Chase, capitanata dagli a.d. Michael Cavanagh e Daniel Pinto, è quello di portare il profitto annuale della banca ad un rafforzamento pari a 1 miliardo di dollari (al lordo delle imposte), da qui a 5 anni. Quel miliardo in più darebbe smalto all'intero istituto, ricostituendo la mano finanziaria lasciata aggrinzita e cadente dalla “Balena di Londra” che ha spiaggiato JP Morgan, facendole perdere oltre due miliardi di dollari. Lo si legge in un'intervista rilasciata al Financial Times dove Cavanagh e Pinto descrivono la riorganizzazione in termini di "rafforzamento" e di "fusione" tra investimenti e servizi bancari. 
 
 
L'idea è poi quella di snellire il sistema stesso, permettendo ai banchieri di vendere una varietà di servizi alle società più grandi a livello globale. Nel piano strategico previsti anche nuovi ingressi, soprattutto sul fronte scambi esteri, e poi traders elettronici e diversificazione a tutto tondo. Il motto è "Ci vuole una proporzione, ci vuole una scala di valori, perché si ha bisogno di una base finanziaria solida per dedicarsi ad una vasta crescita di capitale".
 

La sfida del team arriva, non a caso, dopo le parole pronunciate dal grande banchiere, ora in pensione, Sanford Weill, colui che creò Citigroup fondendo banche commerciali e istituti d'affari, brandelli di società d'investimento e di gruppi assicurativi. "Se vogliamo proteggere i contribuenti e i depositi dei risparmiatori dobbiamo avere il coraggio di fare a pezzi queste grandi conglomerate bancarie" ha spiegato il luglio scorso, togliendo il fiato a tutti, dato che 13 anni fa Weill è stato il lobbista (senza scrupoli) in lotta per scardinare il noto Glass-Steagall Act, che ora pretende di riesumare. 

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