L'Eurozona se la passa meglio di quanto molti osservatori pensino, ma lo stesso non può dirsi per il nostro Paese: l'Italia non è ancora in sicurezza. E' quanto ha detto in un'intervista alla Stampa di Torino il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Enrico Tomaso Cucchiani (nella foto). Il ceo di Ca' de Sass giustifica il suo ottimismo snocciolando alcuni numeri che confermano l'Europa come la zona più solida dell'economia mondiale: il rapporto debito/Pil al 92,5% contro il 120% degli USA, il deficit di bilancio del 3% contro quasi il 10% degli Stati Uniti.

Tuttavia all'Italia, che "ha fatto grandi cose sul fronte della riforma delle pensioni, della riduzione della spesa e del fiscal compact", servono "liberalizzazioni più coraggiose per affrontare le globalizzazione", mentre gli investitori "suggeriscono un programma di dismissione dei beni pubblici".

Insomma, il turnaround "è lungi dall'essere esaurito" e nessun esponente di partito "potrebbe sostenere il contrario per meri fini di propaganda". Ecco perché, secondo Cucchiani, la soluzione più logica sarebbe quella di un Monti -bis.

Sul fronte della banca, il consigliere delegato ha sottolineato la necessità della riorganizzazione, visto che in Italia oggi il sistema bancario ha un Roe medio del 2,7% contro un costo del capitale dell'11%: "Se non si cambia ci avviamo di fatto verso la statalizzazione delle banche", ha avvertito Cucchiani annunciando che l'interim alla Banca dei Territori, dopo l'uscita di Morelli, finirà entro l'anno.