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Ricorsi all'Abf: maglia nera alle Poste

8/1/2012 | Massimo Morici

Sei volte su dieci ha ragione il cliente, secondo i dati di Bankitalia sull'attività dell'Arbitro Bancario Finanziario. Pochi i casi che coinvolgono le reti di pf


Sono 6.987 i ricorsi pervenuti all'Arbitro Bancario Finanziario, il sistema di risoluzione "stragiudiziale" delle liti tra i clienti e le banche e gli altri intermediari su operazioni, servizi bancari e finanziari. Lo ha comunicato Bankitalia, fornendo un'indicazione sulla consistenza del contenzioso tra intermediari e clienti. Ecco i dati principali: i tre Collegi hanno adottato 4.548 decisioni, di cui 2.760 nel solo 2011, a fronte di 3.578 ricorsi pervenuti (più 5% rispetto al periodo 2009-2010). Delle decisioni adottate lo scorso anno il 62% ha avuto un esito favorevole per il cliente.

Considerando la tipologia di intermediari, si legge nel rapporto di Palazzo Koch, anche nel 2011 i ricorsi che riguardano le banche costituiscono la quota prevalente (il 67,3%), anche se scesi a 2.408 dai 2.731 dell'anno precedente (-11,9%), seguite dalle finanziarie (16,2%), per le quali si registra un aumento dei ricorsi, rispettivamente 581 ricorsi a fronte dei 395 del 2010 per quelle dell’elenco speciale (più 47%), e 57 ricorsi contro i 39 del 2010 per quelle dell’elenco generale (più 46%) .I ricorsi riguardanti Poste italiane rappresentano invece il 13,4% del totale, più che raddoppiati rispetto al 2010 (da 214 a 481).

In testa si piazza Poste Italiane con 481 ricorsi, seguita da UniCredit (339), Intesa San Paolo (228), BNL (187) e Banca Mps (179). Le reti se la cavano meglio: FinecoBank (37 ricorsi), Banca Mediolanum (19), Banca Fideuram (17), Banca Generali (5), Allianz Bank Financial Advisor (9), Finanza & Futuro (2), Intesa Sanpaolo Private Banking (2). 

La maggiore presenza delle banche si spiega con la tipologia di prodotti e servizi per i quali si può presentare ricorso all'Abf (che non può decidere per le controversie riguardanti servizi e attività di investimento, che sono di competenza della Consob). Si tratta, considerando i ricorsi presentati, soprattutto di strumenti per il finanziamento (mutui, credito al cnsumo, cessione del quinto dello stipenio, leasing), prodotti di raccolta (conti corrente e di deposito), strumenti e servizi di pagamento (carte di credito, bancomat, assegni, bonifici) e altri servizi, come i contratti bancari e le cassette di sicurezza. 

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