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8/1/2012 | Roberto Abate
Il ceo di UBS, Sergio Ermotti (nella foto), non ha digerito la semestrale in rosso del gruppo (leggi qui), su cui ha pesato la perdita di 349 milioni di frachi relativa alla quotazione di Facebook nel listino tecnologico USA. E ieri ha dichiarato che "ci sono tutti i presupposti per adire a vie legali nei confronti di Nasdaq, che ha ammesso di aver commesso errori".
La banca, ieri durante la presentazione dei risultati del secondo trimestre, ha ricostruito la vicenda: UNS aveva ricevuto numerosi ordini di acquisto di azioni Facebook da parte dei clienti, la maggior parte dei quali è rimasta non confermata per molte ore dopo l'inizio delle contrattazioni a causa di molteplici errori di Nasdaq. Alcuni ordini, così, sono stati inoltrati più volte, in base agli standard di esecuzione, e alla fine Nasdaq ha evaso tutti questi ordini assieme "esponendo UBS a molte più azioni di quante ne fossero ordinate". Pertanto il colosso svizzero chiederà un risarcimento per l'intero importo della perdita.
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