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Bce, Trichet tiene fermo il timone

3/2/2011 | Federico Leardini

Attesa per la riunione di domani della Bce, che dovrebbe confermare il monitoraggio attento sull'inflazione e le recenti scelte in tema di politica monetaria. Con, sullo sfondo, i giochi politici tedeschi e la corsa alla successione del banchiere francese


INFLAZIONE SOTTO CONTROLLO - Occhi sull'inflazione, mano ferma nel combatterla, ma, soprattutto, tassi immobili per lungo periodo.

Sembra possa essere questo l'esito della riunione di domani della Bce a Francoforte.

La crescita dei prezzi rimane il principale oggetto di attenzione per il gruppo di banchieri centrali guidato da Jean Claude Trichet, anche alla luce di quanto osservato di recente relativamente a un incremento dei prezzi dei beni alimentari e, soprattutto, delle materie prime per effetto delle tensioni politiche in Medioriente.

Secondo le ultime stime di Eurostat, per quanto riguarda l'Eurozona i prezzi stanno crescendo del 2,3% su base annua; un incremento piuttosto marcato rispetto ai rilievi dei mesi scorsi, che potrebbe costringere i vertici dell'Eurotower a rivedere al rialzo le proprie stime per i prossimi anni.

Al momento attuale le previsioni, che vedono un +1,8% per il 2011, sono viste come troppo prudenti da parte di molti analisti, che vedrebbero con favore una revisione al rialzo di circa 50 punti base, allineando di fatto il resto del 2011 a quelli che sono i dati emersi di recente.

Per quanto riguarda il medio termine, però, la situazione pare meno preoccupante: non dovrebbe infatti essere in pericolo il target del 2% storicamente fissato dalle istituzioni europee.

Numeri che sembra possano rafforzare una seconda convinzione, quella sulla stabilità della politica monetaria.

 

TASSI FERMI - Niente da attendersi, quindi, sul fronte dei tassi d'interesse, che dovrebbero rimanere ancorati all'1%, record storico in vigore ormai dal maggio 2009 e che potrebbe resistere ancora almeno per qualche mese.

Pochi i falchi dell'aumento immediato, che monitoreranno da vicino la retorica di Trichet: secondo gli esperti un segnale di intenzionalità da parte del governatore francese di procedere nel futuro immediato a un inasprimento della politica monetaria potrebbe essere letto nel ricorso a termini come "forte vigilanza" e "livello di allarme in aumento".

Ma paiono più esercizi di pura esegesi, che reali spunti di interesse.

Ben più importante, per concludere, sarà il monitoraggio sulle decisioni che l'Eurotower deciderà di assumere sul fronte degli interventi straordinari anti-crisi.

Pare possibile che si possa arrivare a una prosecuzione delle misure di emissione di liquidità, quantomeno finchè non arriveranno segnali incontrovertibili dai mercati e il giallo di qualche settimana fa, che aveva visto qualche banca ricorrere ai prestiti straordinari della Bce per 16 miliardi, lascerebbe pensare che ci sia ancora bisogno di questi interventi.

Una riunione interlocutoria quindi, con alle spalle il nodo della successione alla presidenza di Trichet e le scadenze prossime elettorali in Germania, ma su questi ultimi due temi ci sarà modo e tempo di discutere, dentro e fuori dalle porte della sede di Francoforte.

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