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Unipol-FonSai, giornata decisiva

7/11/2012

La giornata odierna può rappresentare lo spartiacque nell'operazione di integrazione tra Unipol e FonSai.


La giornata odierna può rappresentare lo spartiacque nell'operazione di integrazione tra Unipol e FonSai.

 

Perche' in base a quello che decideranno i giudici del Tribunale amministrativo del Lazio in merito al ricorso avanzato da Sator e Palladio si capira' il destino della compagnia assicurativa partecipata da Premafin, le sorti di quest'ultima e anche il futuro industriale del gruppo di Bologna. Perche' se il Tar non accogliera' il ricorso dara' implicitamente il via libera all'aggregazione che partira', come nelle attese del mercato, lunedi' 16, giorno gia' fissato per l'avvio dei due aumenti di capitale da 1,1 miliardi di Unipol e FonSai. Prospettiva che vede tutti schierati in prima linea - societa' e banche in testa - e che necessita solo del nullaosta di Consob alla pubblicazione dei prospetti informativi: via libera atteso per domani. In caso contrario, ossia se i giudici del tribunale del Lazio accoglieranno il ricorso, l'integrazione verra' giocoforza congelata almeno per un paio di mesi. E in questo scenario il rischio di un commissariamento di FonSai e' elevato. Anche se si tratterebbe, con ogni probabilita', di un'amministrazione straordinaria temporanea finalizzata alla ripresa della fusione con Unipol e alla ristrutturazione dopo settembre.

 

Fino a ieri, comunque, le aspettative di molti dei soggetti coinvolti erano quelle di una conferma della timeline indicata al mercato. "La speranza e' partire il 16 luglio", ha dichiarato l'ad di FonSai, Emanuele Erbetta. "L'obiettivo e' quello". Tanto che oggi si riunira' il cda della compagnia ed e' stato allertato quello della controllante Premafin Finanziaria, pronta a sua volta a chiedere a Unipol una proroga, a fine settembre-inizio ottobre, in merito al contratto di esclusiva che scade venerdi' 20. Termine che rischia di far scattare l'escussione del pegno da parte delle banche che hanno prestato 368 milioni a Premafin ma che sono pronte a retrocedere in cambio del rinnovo dell'accordo con la compagnia di Bologna. Il ruolo degli istituti di credito nella maxi-fusione e' centrale. Per questo si stringono i tempi per la firma del consorzio di garanzia composto da Mediobanca, Unicredit, Credit Suisse, Ubs, Nomura, Deutsche Bank, Barclays e Morgan Stanley. 

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