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6/29/2012
Rimettere ordine nei conti pubblici francesi costerà caro a contribuenti e imprese. Mercoledì prossimo, il governo varerà i primi provvedimenti economici del quinquennio con una legge che correggerà la Finanziaria in corso.
E il termine correzione va inteso in un duplice senso: da un lato, verranno cancellati alcuni provvedimenti voluti da Nicolas Sarkozy poco prima delle elezioni, come l’aumento dell’Iva per finanziare la protezione sociale; dall’altro, bisognerà tener conto delle nuove previsioni di crescita, inferiori alle precedenti, e trovare così 7,5 miliardi in più. Obiettivo: rispettare l’impegno a contenere il deficit 2012 entro il 4,5 per cento del Pil e preparare la manovra per il 2013, quando il disavanzo dovrà tornare al 3 per cento.
Il peggio, tuttavia, deve ancora venire. La preparazione della Finanziaria 2013 si annuncia particolarmente delicata. Le previsioni di crescita non sono buone e il congelamento delle spese, confermato nei giorni scorsi, non basterà. Tassare non sarà sufficiente: prima o poi, la Francia dovrà rassegnarsi a tagliare le spese, che rappresentano il 55,9 del Pil contro una media del 49,4 nell’Eurozona.
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