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6/19/2012
La preoccupazione dei mercati per la Spagna arriva ai massimi dall'introduzione dell'euro.
Ieri, scrive MF, i tassi sui titoli decennali di Madrid hanno superato la soglia record del 7% e le banche hanno registrato un nuovo picco sui prestiti in sofferenza. Un numero sempre maggiore di analisti scommette su un possibile salvataggio per lo Stato (che alcuni gia' stimano in 200-250 miliardi di euro, considerando il fabbisogno dei prossimi tre anni), da aggiungere a quello gia' varato per le banche (che arrivera' fino a 100 miliardi).
Il Bonos spagnolo a dieci anni ha toccato ieri il 7,23%, per poi chiudere al 7,16%, con uno spread sui titoli tedeschi arrivato a 575 punti base (31 in piu' rispetto alla chiusura di venerdi'). Valori che indicano con chiarezza il grado di pericolo raggiunto dal Paese: il limite del 7% e' spesso indicato come tetto massimo di sostenibilita' per le finanze di un Paese. La curva dei rendimenti spagnola e' ormai molto vicina a quella dell'Irlanda, nonostante Dublino sia gia' sotto programma di aiuti. Anche i cds a cinque anni spagnoli sono arrivati ai massimi storici e ieri la borsa di Madrid e' stata la peggiore d'Europa (-2,96%). "La Spagna non ha bisogno di aiuti aggiuntivi per il Paese", ha tuttavia ribadito ieri lo spagnolo Joaquin Almunia, vicepresidente della Commissione Europea. "Le porte dei mercati sono aperte e sono sicuro che continueranno ad esserlo".
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