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BPM e il danno patrimoniale

5/31/2012

Il giorno dopo gli arresti di Massimo Ponzellini e Antonio Cannalire per la vicenda Atlantis-Bplus, difesa e accusa affilano le armi per confrontarsi su un punto decisivo: il danno patrimoniale.


Il giorno dopo gli arresti di Massimo Ponzellini e Antonio Cannalire per la vicenda Atlantis-Bplus, difesa e accusa affilano le armi per confrontarsi su un punto decisivo: il danno patrimoniale riportato dalla Banca Popolare di Milano.
 


Lo schema accusatorio messo a punto dai pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici, scrive MF, si basa infatti sul reato di infedelta' patrimoniale, che ricorre ogni qual volta "gli amministratori, i direttori generali, i sindaci, i liquidatori e i responsabili della revisione, a seguito della dazione o della promessa di utilita', compiono od omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio, cagionando nocumento alla societa'". Per configurare il reato quindi si deve dimostrare che la societa' amministrata ha subito un nocumento.
 
Nel caso di Bpm e' andata davvero cosi'? Nell'ordinanza i magistrati sono molto cauti, anche perche' tutti gli affidamenti finiti sotto la lente dell'inchiesta in realta' risultano tuttora in bonis.
 
La premessa di Bruno Larosa, avvocato di Francesco Corallo, e' che non c'e' stata alcuna dazione di denaro nei confronti di nessuno dei vertici della banca e che le carte che la difesa produrra' lo dimostreranno. Comunque sia, la cosa piu' semplice, sempre secondo la difesa, sara' dimostrare che dal prestito fatto ad Atlantis-Bplus la Bpm ci ha e ci sta solo guadagnando. L'opinione e' condivisa da molti anche all'interno della banca.

"A noi sembrava un prestito fatto a una societa' perfettamente solvibile, garantita dalla certificazione di conformita' e dal nulla osta dei Monopoli di Stato", confida a MF-Milano Finanza un ex dirigente di Bpm, tracciando una ricostruzione inedita della vicenda. "Atlantis busso' per la prima volta alla porta della banca sotto la presidenza di Roberto Mazzotta", spiega la fonte, "ma la richiesta di fido venne respinta". Passo' un anno, Ponzellini sali' alla presidenza di Bpm e Atlantis busso' una seconda volta per finanziare l'acquisto dei diritti di installazione delle videolotteries. Nell'autunno del 2009 il comitato consigliare di finanziamento esamino' di nuovo la pratica, ma non raggiunse l'unanimita', condizione necessaria per l'approvazione, a causa del voto contrario di Leone Spozio e Roberto Fusilli. 
 

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