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5/4/2012
Dopo i ripetuti inviti arrivati dalla Banca d'Italia, dallo scorso luglio BancoPosta (Poste Italiane) è stato dotato a tutti gli effetti di un patrimonio autonomo di un miliardo di euro.
Peccato, scrive MF, però che dopo nemmeno sei mesi dalla separazione quel miliardo di euro sia già andato in fumo, almeno dal punto di vista contabile. Ad abbattersi sul suo valore è stata la crisi che ha colpito i titoli del debito pubblico italiano esplosa la scorsa estate.
L'operatività del patrimonio di BancoPosta e', infatti, costituita dalla gestione della liquidità raccolta sui conti correnti postali che deve essere obbligatoriamente investita in titoli governativi dell'area euro, a partire ovviamente dai titoli del debito pubblico italiano. Cosi' il peggioramento registrato dal merito creditizio della Repubblica italiana a partire dalla seconda parte del 2011 ha pesantemente inciso sul patrimonio del BancoPosta e al 31 dicembre scorso la riserva di fair value di pertinenza del patrimonio di BancoPosta, al netto degli effetti fiscali, risultava negativa per quasi 2 miliardi, superando di gran lunga la dotazione patrimoniale iniziale di un miliardo di euro.
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