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4/23/2012
Non c'è soltanto lo spread quale termometro della febbre dei mercati. La Stampa fa notare come in tre differrenti rivelazioni sui Cds, i derivati che funzionano come una sorta di polizza a copertura dal rischio fallimento per i sottoscrittori di grandi volumi di debiti governativi, il prezzo degli emeittenti più nel mirino (Spagna, Portogallo, Italia e Irlanda) è tornato a salire a livelli preoccupanti dopo un certo raffreddamento tra dicembre e febbraio 2012. L'Italia oggi a 438,1, appare a metà strada tra il 529,83 di novembre e il 372,33 di marzo. La Spagna è peggiorata in 5 mesi, passando da 454 di dicembre a 400,67 di marzo a 509,6 in aprile. Un prezzo più alto del Cds significa quindi che chi lo vende ha più paura che l'emittente possa fallire e quindi chiede di più, e che chi lo acqsuita condivide la paura se è disposto a pagare di più per mettersi al sicuro.
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