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Le democrazie europee non possono accettare un'altra crisi

2/18/2011 | Federico Leardini

Insostenibile per l'Europa, secondo Mario Draghi, il costo di una nuova crisi finanziaria


APRE IL G20 - "Le nostre società democratiche non possono accettare un'altra crisi finanziaria", apre così il meeting del G20 parigino, e la sua campagna elettorale per la successione a Jean Claude Trichet, il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi.

Che torna sull'argomento nella newsletter del think tank europeo sui servizi finanziari "Eurofi", sottolineando come la crisi abbia richiesto alla società europea prezzi immateriali probabilmente maggiori di quelli legati esclusivamente ai passivi delle banche: la logica del too big to fail ha infatti, secondo Draghi, "rinforzato l'azzardo morale in modo molto significativo".

Per prevenire questi ostacoli occorrerà dotare le giurisdizioni di meccanismi attraverso cui "ogni istituzione finanziaria possa passare attraverso un fallimento gestito senza danneggiare la stabilità finanziaria e senza sostegno dei contribuenti".

Nell'articolo Draghi ha anche ricordato che nel corso della crisi finanziaria "la risposta delle autorità fu necessaria" per la stabilità e per ragioni macroeconomiche, ma gli aiuti hanno anche fornito "un sussidio alla leva finanziaria e ai rischi delle compagnie più grandi".

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