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2/16/2011 | Federico Leardini
COMPROMESSO FINALE - Passi avanti della Ue verso il compromesso finale sui debiti sovrani. Dopo l'Ecofin di ieri sembra vicina l'introduzione di precisi indicatori numerici per la riduzione dell'indebitamento pubblico, ma prima delle sanzioni saranno considerati anche altri fattori rilevanti, come richiesto dall'Italia.
Le decisioni definitive saranno prese nei vertici di marzo e il meccanismo non entrera' in vigore prima del 2015.
"I prossimi Consigli Ue si chiuderanno in modo positivo per l'Italia", ha pero' garantito il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
Il commissario Ue, Olli Rehn, ha chiesto ieri ai governi di avere "piu' coraggio" e di introdurre un "parametro numerico" sul debito. Bruxelles propone una riduzione dell'indebitamento pari a un ventesimo all'anno della parte che eccede il 60% del pil. La misura imporrebbe tagli rilevanti all'Italia.
Ma il numero uno del Tesoro ha anticipato che nel giudizio sul Paese saranno considerati anche altri fattori: il ministro ha citato tra questi il debito privato, la situazione del sistema bancario, il risparmio, la base patrimoniale, le riforme pensionistiche.
Tremonti ha assicurato inoltre che la posizione italiana e' condivisa "quasi universalmente" nella Ue e passera' "per la forza della ragione".
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