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9/26/2012 | Redazione Advisor
A poche settimane dalla decisione dei consigli di Intesa Sanpaolo di procedere a un affinamento del sistema duale per renderlo più coerente con le disposizioni della Banca d'Italia, il presidente della Ca' de Sass, Giovanni Bazoli, è tornato a sottolineare i punti di forza di questo modello.
Anche se, come riporta MF, nessuno dei grandi azionisti della banca ha mosso critiche alla governance duale, il professore bresciano ha voluto comunque rimarcare l'esperienza, a suo giudizio estremamente positiva, vissuta in Intesa Sanpaolo dal 2007.
I punti di forza del sistema duale
Secondo Bazoli il sistema dualistico nelle banche italiane, che prevede un consiglio di sorveglianza, con compiti di controllo e di supervisione strategica, e un organo di gestione, cui è affidata la conduzione dell'azienda, ha prodotto "effetti molto positivi" anche se ha ancora "bisogno di adeguate modifiche e integrazioni". Per questo motivo, ha affermato il presidente di Intesa Sanpaolo, "è del tutto ragionevole esplorarne la potenzialita".
L'esperienza di Bazoli
Bazoli, che ha parlato facendo riferimento diretto all'esperienza di questi anni alla Ca' de Sass, ha inoltre sottolineato come, il sistema dualistico, grazie alla separazione tra consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione, "consente di mediare e filtrare il rapporto con i soci a un livello diverso" rispetto al sistema tradizionale, "riducendo il rischio di dirette ingerenze sul piano dell'attività e favorendo una interlocuzione maggiormente ancorata ai temi" di natura strategica. Proprio in tema di rapporti con i soci della banca, Bazoli è tornato anche a lodare il ruolo svolto dalle fondazioni bancarie quali azionisti stabili.
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