"In un portafoglio diversificato come il nostro, una banca internazionale va bene. Il crollo di UniCredit alla vigilia dell'aumento di capitale prometteva, come in effetti è accaduto, un rapido rimbalzo che ci ha consentito di recuperare parte delle perdite patite a Siena". A spiegarlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è l'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone (nella foto), spiegando la ragione della vendita del suo pacchetto in Banca Mps e dell'investimento in UniCredit, dove ritrova le Fondazioni bancarie.

"Se l'Italia ha due colossi come Intesa Sanpaolo e Unicredit, lo deve alla lungimiranza delle Fondazioni che hanno accettato di diluirsi ed esprimono un leader come Giuseppe Guzzetti. Non sono sicuro che noi privati avremmo saputo fare altrettanto", dice Caltagirone. "E' bene che il governo duri fino al 2013. Se è in grado di governare. Diversamente, il paese non puo' restare 10 mesi nel limbo". Quanto alla Germania, secondo Caltagirone "ci preferisce sospesi sull'orlo del burrone". 

Caltagirone conclude parlando di Generali di cui è azionista, spiegando che le azioni "ci costano in media 13-14 euro. Dunque, siamo in perdita. Ma ho fiducia che, con un ciclo davanti con Gabriele Galateri presidente e Mario Greco amministratore delegato, la compagnia avrà qualità e stabilità".