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5/7/2021 | Redazione Advisor
Anima è pronta a giocare un ruolo importante nel risiko del risparmio gestito. La trimestrale conferma, infatti, dati confortanti con masse gestite da record pari a circa 195,3 miliardi di euro, in aumento di circa 19 miliardi rispetto ai 176,5 miliardi del 31 marzo 2020. In questi tre mesi l’utile netto si è attestato a 57,7 milioni di euro, segnando un più 50% rispetto ai 38,6 milioni di euro dello stesso periodo del 2020. Inoltre, a fine trimestre il patrimonio in gestione ha raggiunto il massimo storico a 195,3 miliardi.
Come spiega Alessandro Melzi d'Eril a II Sole 24 Ore, è la raccolta ad aver incominciato una decisa risalita: “Abbiamo visto segnali importanti di inversione di tendenza sulla componente retail che negli ultimi tempi è stata il nostro tallone d'Achille”, riconoscendo che i risultati ottenuti con due partner distributivi storici come Banco Bpm e Mps “vanno nella direzione giusta”. Ed è proprio su questo fronte che Anima intende premere l'acceleratore nei mesi a venire, anche attraverso crescita per linee esterne.
“II bond da 300 milioni collocato a metà aprile - ha spiegato Melzi d'Eril al quotidiano di Confindustria - ha contribuito ad aumentare la nostra flessibilità finanziaria e ora abbiamo in cassa circa 400 milioni che ci permettono di cogliere le eventuali occasioni che dovessero presentarsi anche a breve”. Lo scopo principale è secondo l'a.d. rafforzare Anima dove è più debole, cioè nell'area retail attraverso il canale di distribuzione bancaria non grandi operazioni come quella legata ad Arca, che resta un target, anche se non nell'immediato, ma piccole acquisizioni mirate.
A MF-Milano Finanza Melzi D’Eril si è spinto ancora più in là e, riguardo a un riassetto della sgr come conseguenza di possibili aggregazioni bancarie, segnala che in ogni caso eventuali fusioni “rappresenteranno un'occasione di crescita” per la società. Se ci fosse un'aggregazione tra Banco Bpm (che di Anima detiene il 19,4%) e Monte dei Paschi, “si fonderebbero due nostri partner importanti”, mentre “se il Banco si fondesse con Bper sarebbe naturale immaginare un'integrazione con Arca sgr, con importanti sinergie m un business dove le dimensioni contano molto”. Per quanto riguarda Poste Italiane, infine, Melzi d'Eril non nasconde che con il gruppo guidato da Del Fante possano emergere in futuro nuove sinergie.
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