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Impact investing, lo stock picking non basta

9/24/2019

I fattori ESG sono importanti in ambito di impact investing, ma non guidano le decisioni d’investimento. Ecco perché


Prima della fine del 2018 gli investimenti sostenibili ammontavano a circa 31.000 miliardi di dollari e continuano a crescere a un ritmo più rapido rispetto a qualsiasi altra asset class. Tuttavia, il termine "investimento responsabile" è ampio e comprende molti approcci: gli investimenti a impatto sono una di queste sottocategorie. Ora rappresentano meno del 5% dell'AUM degli investimenti sostenibili, ma stanno crescendo a un ritmo annuo del 67% (Cagr), anche se c'è ancora molta confusione su ciò che definisce il termine impact e su come lo si debba separare da altre strategie di investimento responsabile.

"Queste ultime si basano sull’integrazione di criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) all’interno di un classico processo d’investimento basato sull’analisi dei fondamentali societari per selezionare candidati in grado di fornire rendimenti aggiustati per il rischio più elevati nel tempo. I fattori ESG assolvono una grandissima importanza anche in ambito di Impact investing, ma non guidano le decisioni d’investimento. La variabile regina, in questo caso, è rappresentata dai flussi di reddito" spiega Victoria Leggett (nella foto), head of impact investing & portfolio manager di UBP, che ha presentato a Milano i risultati dell'Impact Report 2018 di UBP.

Ma come individuare e classificare un titolo idoneo a finire all'interno di un portafoglio "a impatto"? Leggett, a titolo di esempio, menziona una società che si occupa di esplorazione in campo petrolifero e offre un ottimo welfare ai dipendenti: "Ha una solida governance e una gestione responsabile della catena di approvvigionamento rappresenta un candidato ideale best-in-class da un punto di vista ESG. Tuttavia, indipendentemente dalla qualità del suo lavoro, non si qualificherebbe come un investimento impact, perché i suoi ricavi non sono generati con l'intenzione di combattere il riscaldamento globale o l'inquinamento" spiega il gestore. Leggett ha spiegato che il mercato azionario offre diverse gemme con un alto livello impact e un interessante potenziale di rendimento, soprattutto nei settori orientati all'innovazione.

"L'industria alimentare ne è un esempio: i requisiti per un'etichettatura pulita e ingredienti più sani negli alimenti sono ormai diffusi e rappresentano una sfida per i produttori tradizionali. Sotto la pressione delle autorità di regolamentazione e dei consumatori, i produttori alimentari devono ripensare i loro processi e rivedere le loro ricette, e non tutti i costi possono essere trasferiti ai loro clienti" prosegue Leggett. Un altro tema prioritario per gli investitori che guardano all’impact è il cambiamento climatico, una tematica che si estende ben oltre le aziende che producono energia rinnovabile e arriva fino a promettenti aziende che si occupano di sviluppo di nuovi materiali che contribuiscono a ridurre l'impronta ecologica del settore edile.

Un approccio pienamente responsabile non si conclude, quindi, con il compimento del processo di investimento. Misurare concretamente i miglioramenti prodotti in termini sostenibilità è ciò che contraddistingue l’impact investing. Leggett fa gli esempi di Befesa, leder mondiale nel riciclaggio di polvere d’acciaio, di Xylem, società tecnologica dell’acqua; eAquafil Global, uno dei principali attori, in Italia e nel mondo, nella produzione di fibre sintetiche recuperate da reti da pesca. "Crediamo che le aziende innovative, che generano i loro ricavi dalla ricerca di soluzioni alle più grandi sfide del mondo siano esposte in modo univoco ad un chiaro percorso di crescita nei prossimi decenni. Per questo motivo in UBP ci dedichiamo da anni alla ricerca di soluzioni d’investimento maggiormente orientate alla sostenibilità e abbiamo sviluppato un nostro sistema di analisi in collaborazione con il Cambridge Institute for Sustainability Leadership, un’istituzione pionieristica nel settore che lavora, con diversi influencers, alla costruzione di un’economia sostenibile" conclude Leggett.

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