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State Street Global Advisors, un anno di risultati dopo Fearless Girl

3/8/2018 | Marcella Persola

Più di 150 società hanno nominato all'interno dei propri Consigli di amministrazione delle donne


Più di 150 società quotate hanno nominato donne all’interno dei propri Cda in un solo anno. E’ questo il risultato conseguito da State Street Global Advisors, la divisione di asset management di State Street Corporation che fece installare la “Fearless Girl”, la bambina senza paura proprio di fronte al toro di Wall Street.

 

Nell’anno che ha seguito la collocazione della Fearless Girl, così come evidenzia una nota stampa, State Street Global Advisors ha individuato e contattato 787 società negli Stati Uniti, Regno Unito e Australia, che non avevano alcuna rappresentanza femminile all’interno dei propri board, per spronarle ad affrontare la mancanza di diversity. Ma non solo ha votato anche contro 511 società che non hanno compiuto progressi e continuerà nell'opera di engagement e di stewardship estendola alle società giapponesi, canadesi ed europee.

 

Inoltre la società incrementerà i propri sforzi e chiederà alle società che ha in portafoglio di divulgare i dati relativi alla diversità di genere per tutti i livelli dirigenziali. L’asset manager inizialmente avvierà uno screening delle società dello STOXX 600 e del FTSE 350 e le coinvolgerà per cercare di capire quali sono le pratiche aziendali che promuovono la diversità. State Street Global Advisors ha in programma di ampliare questi sforzi anche in futuro.

 

Ma in Italia come si situa all’interno di tale scenario? Pur non rientrando nello screening del gruppo Danilo Verdecanna, country manager di State Street Global Advisors per l'Italia, ha evidenziato: “L’Italia è un paese che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è così in ritardo rispetto ad altri paesi nell'implementazione delle politiche a favore della gender diversity, anche grazie all’introduzione della legge sulle “quote rosa”. Nell’ultimo anno le nostre azioni a sostegno della presenza femminile nei CdA si sono concentrate su paesi come Stati Uniti, Regno Unito e Australia e abbiamo in programma di ampliare l’ambito delle nostre attività di engagement e stewardship nei prossimi mesi anche in Giappone, Canada ed Europa. Siamo profondamente convinti che la maggior diversità porti a un arricchimento in termini di visione e pensiero all’interno dei board e che questo si traduca in una maggiore efficacia e quindi in performance più elevate”.

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