I fondi multi-asset sono da sempre uno dei prodotti maggiormente preferiti dai consulente e dai loro clienti. Una delle caratteristiche che ha giocato a favore di essi è la capacità di tali fondi di mitigare i rischi che invece l'investimento in un'unica asset class non consente.

 

Tommaso Tassi (nella foto), senior business development manager di Aberdeen Standard Investment spiega quali sono le domande da porsi per capire se si tratta di un vero prodotto multi-asset.

 

"Un fondo multi-asset che diversifichi realmente e in maniera intelligente l’investimento su una gamma di asset class molto eterogenee e poco correlate, può ridurre l’esposizione al ribasso di ogni singola asset class, ottimizzando al contempo le opportunità di cogliere il rendimento. I fondi multi-asset, però, non sono congegnati tutti allo stesso modo.

 

Bisogna porsi alcune domande fondamentali per accertarsi che sia stato effettivamente concepito per superare indenne tutte le sfide che i mercati possono presentare in questi tempi incerti"

Quali quindi gli interrogativi da porsi?

 

1. Quanto diversificato è il fondo?

Alcuni fondi si presentano come diversificati, ma andando a fondo spesso si scopre che si tratta del classico fondo bilanciato con una semplice combinazione di azioni, obbligazioni e liquidità. Per essere sufficientemente diversificato da resistere alla volatilità di mercato, un fondo deve rivolgersi all’intero universo delle asset class tradizionali e alternative: dalle azioni agli immobili fino alle infrastrutture e al debito dei mercati emergenti. Il nostro portafoglio attualmente è composto da più di 12 asset class differenti.

 

2. Qual è il peso della componente azionaria?

Restando sullo stesso tema, alcuni fondi multi-asset faticano a superare la loro eccessiva dipendenza dalle azioni. Queste giocano un ruolo di sicuro interesse all’interno di un portafoglio, non da ultimo in virtù della loro liquidità. Tuttavia, è necessario controllare la composizione del portafoglio e l’investimento azionario minimo per accertarsi che l’esposizione a eventuali correzioni dei mercati azionari non sia superiore al dovuto. Storicamente in questi prodotti l’allocazione oscilla fra il 20% ed il 40%. Attualmente il peso della componente azionaria nelle nostre strategie è pari al 20% * (fonte Aberdeen – Ottobre 2017) questo perché il team di gestione ritiene che questa abbia corso molto e vede più opportunità in altre asset class, come le infrastrutture.

 

3. Il fondo si affida a strategie di market timing?

I fondi multi-asset cercano di generare extra-rendimenti in diversi modi. Uno di questi comporta lo spostamento attivo tra asset class diverse a seconda delle previsioni di rialzo o ribasso, spesso ricorrendo ai fondi negoziati in borsa (Exchange Traded Fund, ETF) per facilitare il trading. Quella che a prima vista potrebbe sembrare una buona idea, in realtà lascia gli investitori pesantemente esposti alle abilità di market timing dei gestori: una mossa altamente rischiosa, soprattutto durante le fasi di volatilità dei mercati o di eventi apparentemente scontati ma dall’esito inaspettato (Trump, Brexit).

 

4. È un fondo che guarda al futuro?

I fondi multi-asset possono essere spesso visti come un mezzo tramite cui distribuire il rischio ed evitare perdite nel breve termine. Ma il loro valore risiede anche nella capacità di includere asset class emergenti in grado di generare solidi rendimenti più a lungo termine. È solo negli ultimi cinque anni che opportunità quali i titoli insurance-linked, gli investimenti in infrastrutture di utilità sociale ed energie rinnovabili oppure royalties sanitarie sono diventate disponibili. Guardare al futuro significa non ignorare le novità di investimento che si presentano.

 

5. Il fondo è strutturato per gestire i rischi che più preoccupano?

Spesso si tende a pensare che la gestione del rischio si limiti alla gestione della volatilità di mercato. In realtà il rischio principale insito in qualsiasi investimento è che un fondo non consegua gli obiettivi finanziari di un investitore. A tale scopo, è importante sapere qual è il rendimento che un fondo multi-asset si prefigge. Una strategia orientata ai risultati e riferita a un obiettivo di rendimento esplicito (ad esempio un determinato tasso al di sopra della liquidità) offre la rassicurazione di un approccio disciplinato sia nei confronti del rischio che del rendimento, e facilita il raffronto con le aspettative dei singoli investitori. Per venire incontro alle richieste del mercato italiano sono presenti nella nostra gamma prodotti due soluzioni: Aberdeen Global – Multi Asset Income Fund e Aberdeen Global Multi Asset Growth Fund. Entrambi gli strumenti hanno l’obiettivo di generare un rendimento in aggiunta alla liquidità del 4.5% * (al netto dei costi della classe di gestione, linee guida interne) e hanno raggiunto al 31 dicembre un patrimonio netto rispettivamente di 88 mln $ e 158 mln di € . Nella soluzione ad income tale rendimento viene erogato attraverso cedole mensile nel secondo in aumento del capitale investito

 

6. Esiste un rischio “star manager”?

 

Per concludere, un fondo multi-asset può diversificare tra varie asset class, mercati e strategie d’investimento. Ma se è guidato da un unico “star manager”, i rischi restano pesantemente concentrati nelle mani di una singola persona. Qual è la soluzione? Andare in cerca di un fondo guidato secondo un processo chiaro, strutturato e di squadra, in cui la diversificazione riguardi non solo il portafoglio, ma anche tutto il team di gestione.