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8/29/2017 | Redazione Advisor
Il report mensile di Raiffeisen Capital Management sui principali mercati in via di sviluppo sottolinea le buone prospettive sul medio e lungo periodo con possibili battute d'arresto nel breve. A luglio l'indice MSCI Emerging Market ha fatto segnare un guadagno di 5 punti percentuali, portandosi così ad una crescita oltre il 20% da inizio anno. I principali fattori a sostegno di questa ulteriore spinta sono la debolezza del dollaro e l'apprezzamento delle materie prime unite alla crescita globale in ripresa.
Gli investitori continuano, sospinti dal ritorno ai massimi storici post 2007, a posizionarsi sull'asset class. Se questo atteggiamento è, viene sottolineato dagli analisti di Raiffeisen Capital Management, certamente giustificato da una proiezione favorevole nel lungo periodo, permangono fattori di incertezza relativamente al breve termine che richiederebbero una maggiore considerazione. "Il sentiment - si legge nel report della casa di gestione austriaca - sembra infatti essere eccessivamente positivo a fronte di una significativi rischi di un inversione di tendenza proveniente dagli USA nei prossimi trimestri per quanto riguarda il prezzo del dollaro e gli utili societari. Inoltre, la crescita delle esportazioni dei mercati emergenti asiatici sembra avere superato per ora il suo apice. La crescita dell’economia cinese continua a essere solida, ma dovrebbe subire un rallentamento nei prossimi mesi, con relative conseguenze per molti altri paesi emergenti."
Merita un particolare approfondimento la situazione relativa alla Turchia, in cui stabilizzazione politica e significative agevolazioni fiscali hanno portato ad una forte crescita degli utili societari. Il mercato azionario turco ha già parzialmente anticipato gli sviluppi positivi, con un guadagno da inizio anno di quasi il 40% in valuta locale, posizionandosi sui massi storici. Resta tuttavia il potenziale per una ulteriore crescita tenuto conto della forte svalutazione della valuta e dei livelli di inflazione che attualmente si attestano ancora sopra i dieci punti percentuali, ma che potrebbero andare verso una normalizzazione nei prossimi mesi.
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