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8/29/2017 | Davide Mosca
"Negli ultimi trent’anni l’healthcare è stato il settore con performance migliori. Se da un lato non abbiamo alcuna garanzia in merito al fatto che possa seguire lo stesso percorso per i prossimi trent'anni anni, adesso ci troviamo in un periodo stimolante. È un buon momento per investire in questo settore soprattutto per via del picco di innovazione." Christophe Eggman, responsabile delle strategie Health Innovation di GAM, analizza il momento del settore biomedico a partire dai massicci investimenti in ricerca e sviluppo che hanno caratterizzato l'ultimo venetennio.
Uno sforzo diffuso, portato avanti non solo dai grandi attori del comparto ma anche da small e mid cap grazie ad uno sviluppo delle conoscenze che hanno permesso il raggiungimento di una maggiore precisione nell'individuazione degli obiettivi della ricerca. Il miglioramento degli strumenti per progettare i farmaci e i progressi nella chimica e nella produzione permettono inoltre di attendersi una maggiore capacità di tradurre l'investimento in ricerca e sviluppo in prodotti da immettere sul mercato farmaceutico.
"Guardando ai prossimi mesi e ai prossimi anni - afferma sul punto Eggman - ci attendiamo una crescita sostenibile ed un’ulteriore creazione di valore grazie all’innovazione. Gli investitori si sono messi alle spalle questioni politiche per concentrarsi sui fondamentali del settore e i prodotti in pipeline continuano a progredire rapidamente. Tra le aree terapeutiche più interessanti troviamo l’oncologia, la terapia genetica, le patologie epatiche e quelle del sistema nervoso centrale. Le valutazioni si trovano ai livelli più bassi degli ultimi anni e ci aspettiamo che possano aumentare con l’aumentare della crescita."
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