Tempo di lettura: 1min
8/1/2017 | Redazione Advisor
Arrivano le stime sul PIL dell'Eurozona per il secondo trimestre e i primi dati disponibili sembrano confermare una ripresa complessiva dell'economia dell'area. "La maggior parte dei Paesi ha centrato o battuto le attese - sottolinea Azad Zangana, senior european economist & strategist di Schroders. Sembra dunque - aggiunge - che l’Eurozona stia finalmente superando la crisi del debito sovrano, dato che la crescita si è diffusa tra gli Stati membri. Grazie alle politiche monetarie ultra accomodanti e alla ripresa del commercio globale, pare che quest’anno l’Eurozona possa superare le attese degli analisti".
La domanda fondamentale che segue a tale miglioramento riguarda una possibile accelerazione della Banca Centrale Europea nel processo di normalizzazione della politica monetaria. "I membri più falco del Consiglio Direttivo dell’Eurotower - fa notare Zangana - ritengono che potrebbe essere giunto il momento di rimuovere alcune misure, come il Quantitative Easing e i tassi sui depositi negativi" e far pesare i dati in uscita nella riunione del 7 settembre. Secondo il senior european economist & strategist di Schroders, due sono gli elementi concreti che freneranno Draghi da annunci particolarmente disruptive nel mese di settembre. Il primo è l'inflazione ancora abbondantemente sotto il target del 2% fissato da Francoforte e il secondo è il recente apprezzamento dell'euro. "Non ci aspettiamo - conclude Zangana - alcun cambiamento per i tassi di interesse, ma una comunicazione circa un’estensione del programma di QE per il 2018, con un ammontare di acquisti mensili ridotto a 40 miliardi di euro al mese".
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie