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7/26/2017 | Davide Mosca
Dopo tre anni la Grecia torna nel panorama obbligazionario con un'emissione di titoli quinquennali. Un evento vissuto con interesse dai mercati ma ancora in attesa di una compiuta interpretazione sia per quanto riguarda i movimenti dei fondamentali economici ellenici sia per quanto riguarda il posizionamento del Pease nel contesto europeo e internazionale.
"Quando decidono di investire in Grecia, o in qualsiasi altro Paese europeo che si è trovato in difficoltà durante la crisi del debito - afferma Nicholas Wall, co-gestore del fondo Old Mutual Strategic Absolute Return Bond di Old Mutual Global Investors - gli investitori in verità decidono di esprimere un giudizio sulla politica europea" che per fortuna di Atene sta attraversando una fase di rinnovata stabilità grazie all'elezione di Macron e alla necessità di Angela Merkel di concentrarsi sul fronte interno in vista delle elezioni di settembre.
Anche la scena politica greca, con SYRIZA indietro nei sondaggi, spinge il primo ministro Tsipras a lavorare in un'ottica di continuità, cercando una rapida risoluzione delle negoziazioni sulla riduzione del debito e a perseguendo l'obiettivo di una ripresa della crescita prima delle elezioni generali previste per il 2019. Una ripresa che appare possibile se si guarda ai dati in crescita relativi a turismo e produzione industriale, a cui si aggiunge il significativo movimento al ribasso della disoccupazione.
"Il rischio principale per la Grecia - spiega Wall - risiede nel disaccordo tra il Fondo Monetario Internazionale e i creditori europei della Grecia circa la natura delle misure di alleggerimento del debito per il Paese. Non sarà - specifica - un percorso semplice: la Germania sta insistendo sul coinvolgimento dell’FMI, l’FMI insiste sul taglio del debito e il Governo tedesco non vuole portare una proposta di questo tipo al Bundestag prima delle elezioni."
Un conflitto sul debito greco che comporti perdite per gli investitori interessati alle nuove emissioni di Atene non appare però vantaggioso per nessun attore coinvolto nel problema. "Nonostante il basso rischio di contagio - spiega infatti il co-gestore del fondo Old Mutual Strategic Absolute Return Bond - tagliare i titoli di Stato greci aumenterebbe il premio pagato dagli altri titoli europei con rating bassi" e, nel caso estremo di una ulteriore esclusione di Atene dai mercati, "i Paesi europei creditori dovrebbero o chiedere più soldi ai propri cittadini o spingere la Grecia fuori dall’Eurozona. In questo contesto - conclude Wall - sembra fosse nell’interesse di tutti che la vendita di questo bond andasse bene."
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