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7/17/2017 | Davide Mosca
L'incontro di aprile tra Donal Trump ed il premiere cinese Xi Jinping aveva aperto alla possibilità di una risoluzione delle tensioni tra Stati Uniti e Cina in un'ottica di compromesso volta a scongiurare l'inizio di una contesa commerciale su scala globale. I mesi successivi hanno confermato, attraverso i dati provenienti dai fondamentali economici, segnali di cooperazione piuttosto che di scontro che - fa notare Soo Nam NG, responsabile azionario asiatico di Columbia Threadneedle Investments - "dovrebbero incoraggiare gli investitori e contribuire a stimolare i flussi transfrontalieri sia diretti sia di portafoglio tra le due maggiori economie del mondo con un ulteriore effetto di stabilizzazione geopolitica."
La via della pacificazione ha inoltre contribuito - sottolinea Soo Nam NG - a stabilizzare le prospettive di crescita cinese e a calmare i timori sul sistema bancario di Pechino così come sulla situazione del debito nel gigante asiatico. Le criticità, che coinvolgono anche la difficoltà di accesso agli asset cinesi da parte degli investitori internazionali, sono progressivamente attenuate dall'apertura dei mercati verso l'esterno avvenuta negli ultimi mesi e, in termini generali, dall'espansione di una classe media di grandi dimensioni con notevole capacità di spesa. "Fino a che l'apparente atteggiamento di compromesso assunto da Trump e Xi persiste - conclude dunque il responsabile azionario asiatico di Columbia Threadneedle Investments - è probabile che gli investitori acquistino sempre più fiducia."
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