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6/14/2017
Da inizio anno il mercato italiano è in crescita di quasi il 10%, grazie a migliori fondamentali macro, rischio politico tutto sommato sotto controllo e buon andamento dei fondamentali delle aziende (stime di utili del mercato riviste al rialzo). Quali sono le società che hanno fatto meglio? Intermonte Advisory e Gestione ha considerato i “MegaWinner”, i titoli ad alta capitalizzazione, facenti parte dell’indice FTSE MIB, che stanno battendo l’indice di almeno 10 punti percentuali da inizio anno. Dal calcolo Intermonte ha escluso UniCredit e Banco-BPM, che con 2 importanti aumenti di capitale per 15.4 mld di euro totali a inizio anno hanno avuto una crescita della capitalizzazione di mercato non omogenea.
Risultato? In tutto Intermonte ha contato 12 società che hanno aggiunto circa 55 miliardi alla capitalizzazione dell’indice FTSE Italy All Shares da inizio anno, contribuendo per un 30% circa alla performance positiva finora registrata. Di questi "MegaWinner", Ferrari, STM, CNHI, Moncler e Recordati sono stati quelli che hanno contribuito di più alla performance dell’indice. Gli altri MegaWinner sono: Ubi Banca, FinecoBank, Campari, Banca Generali, Italgas, A2a ed Exor.
“Notiamo subito che appartengono a settori diversi e già questa è una indicazione interessante in quanto denota non la solita, forte polarizzazione settoriale tipica del mercato italiano che è stato guidato più dal top down, e quindi dal posizionamento settoriale in questi ultimi anni, rispetto al bottom up, ovvero dalle specificità delle aziende” spiegano gli analisti.
Dopo una così forte performance, è lecito chiedersi quanto spazio ci può essere per un ulteriore, forte sovraperformance dello stesso gruppo di titoli. “L’analisi statistica evidenzia una situazione di particolare ingolfamento, dove rispetto ad una situazione ad inizio anno che vedeva una grande dispersione tra volatilità e beta, oggi questa dispersione è bassissima. Statisticamente vuol dire che per il panel dei megawinner sarà sempre più difficile genare beta, e quindi battere l’indice, con gli attuali ridotti livelli di volatilità. Da un punto di vista fondamentale invece, l’andamento è molto meno univoco, con tutti i megawinner che hanno beneficiato di rialzi stime da inizio anno ma 5 su 12 hanno avuto un de-rating ovvero la performance dei titoli è stata inferiore al rialzo delle stime di utili da parte del consensus” proseguono gli esperti di Intermonte.
Gli analisti, infine, fanno notare il posizionamento degli investitori: da una parte, eccetto un paio di casi isolati, il consensus degli analisti sell-side non è univocamente bullish sui megawinner, mentre le posizioni ufficiali short (che però raccolgono solo quote di capitale superiore allo 0,5%) evidenziano un parziale posizionamento pessimista solo sui 3 titoli finanziari del panel.
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