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5/24/2017
Emmanuel Macron sarà per la Francia quello che Blair e Schroder sono stati per il Regno Unito e la Germania? Ormai gli investitori hanno già metabolizzato i principali temi dell’agenda economica del nuovo presidente francese e in molti ritengono probabile che il neo presidente possa portare riforme in grado di creare benessere. Tuttavia, c'è un'altra ragione dietro il favore degli investitori nei confronti di Emmanuel Macron: la presenza di parallelismi, poiché gli investitori ritrovano schemi a loro familiari nell'approccio di Macron al mondo politico. Lo spiega Didier Saint-Georges, direttore generale e membro del comitato investimenti di Carmignac, in un recente commento.
"Il metodo Macron ha utilizzato un compromesso tanto caro agli investitori, ovvero tra talento tattico e visione strategica. Il suo successo elettorale ha dimostrato una capacità comprovata verso l’opportunismo, approfittando delle circostanze quando queste offrono rapide possibilità di guadagno. Inoltre, il neo-presidente ha tratto vantaggio da una dichiarazione di intenti su riforme strutturali a lungo termine” scrive Saint-Georges. In particolare, il progetto di Macron secondo Saint-Georges, rivela una "propensione al rischio di asimmetria e alla convessità, entrambi termini familiari agli investitori".
"Dare priorità all’istruzione, così come alla formazione professionale, è essenzialmente un mezzo per rafforzare i fondamentali, fornendo al contempo agli individui le risorse necessarie per coltivare ambizioni reali. È l’opzionalità in azione. Dal punto di vista tecnico, la capacità di comprensione delle complessità da parte di Macron è vicina agli investitori, che hanno costantemente a che fare con mercati finanziari altamente efficienti, in cui idee all’apparenza semplici e ovvie risultano sospette, dato che generalmente si ritiene che siano già state attuate e incorporate nei prezzi" prosegue Macron. Nella sua corsa alla presidenza, per Saint-Georges Macron ha mantenuto un atteggiamento simile a quello di un gestore attivo, "rigettando semplicemente l’impiego della bacchetta magica, la soluzione demagogica, in linguaggio politico". Gli investitori vedranno una qualità a loro affine nell'avventura presidenziale di Macron, aggiunge l'esperto: l'assunzione di rischi personali.
"I gestori professionali sono credibili solo se sperimentano personalmente le conseguenze delle loro azioni. L'esperienza dimostra che è saggio ignorare i consigli in materia di investimenti generosamente dispensati da terzi non coinvolti nel gioco e che non seguirebbero i loro stessi suggerimenti. Lasciando la sua carriera nel settore bancario da un lato e nel governo dall’altro e cercando di fare qualcosa senza precedenti nella storia politica francese, Emmanuel Macron ha sicuramente mostrato grande ambizione, nonché una chiara accettazione dei relativi rischi personali".
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