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5/18/2017
A 10 anni dalla crisi finanziaria l’impatto sui prezzi degli asset finanziari sembra essere stato maggiore di quello sui prestiti o sull’economia reale (produttività, salari, inflazione). Basta vedere il grafico qui sotto. In altre parole, come spiega Neil Sutherland (nella foto), gestore del fondo US Multi-Sector Fixed Income di Schroders, la divergenza tra prezzi degli asset finanziari e prezzi economici, dovuta all’attuazione di politiche monetarie senza precedenti, ha arricchito le famiglie più benestanti che detengono azioni o altri prodotti finanziari, in misura non proporzionata.
"Qui risiede, in parte, la responsabilità dell’ascesa del sentiment politico populista e anti-global al quale abbiamo assistito di recente” sottolinea Sutherland secondo cui la liquidità sui mercati ha raggiunto un punto di flesso. “Le banche centrali hanno fatto un buon lavoro nel contenere la volatilità e nell’incoraggiare gli investitori ad aumentare il rischio, ma questo assunto verrà messo in discussione nel momento in cui le banche centrali ridurranno le loro politiche monetarie accomodanti. Inoltre, il rischio politico, specialmente nei Paesi sviluppati, è prevalente e sarà un’ulteriore fonte dell’aumento della volatilità” aggiunge.
Sutherland invita alla prudenza: meglio mantenere un’ampia liquidità nei portafogli per trarre vantaggio dalle dislocazioni di mercato e investire quando le valutazioni giustificano un’allocazione. “Flessibilità e diversificazione continueranno a essere componenti fondamentali di un portafoglio obbligazionario durante i periodi di aumento della volatilità”.
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