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3/8/2017 | Davide Mosca
Il 2016 è stato un anno particolarmente positivo per il debito emergente. Secondo Marcelo Assalin, head of emerging market team di NN Investment Partners, ci sono quattro fondamentali ragioni per aspettarsi una significativa performance anche nell'anno in corso, anche se non mancano fattori di incertezza che possono pesare nel breve periodo. In primis provenienti dagli Stati Uniti e legati alle misure Fed, all'andamento del dollaro e soprattutto alla presidenza Trump. Una spinta politica protezionista pro USA da parte della nuova amministrazione statunitense, potrebbe infatti portare ad un rallentamento dell'economia globale e ad un'avversione al rischio relativamente ai mercati emergenti.
"Questo - spiega però Assalin - non è il nostro scenario base e molto più rilevanti sono le quattro ragioni legate ai fondamentali dell'asset class: prospettive di crescita in miglioramento, saldi con l'estero nettamente migliorati, valute sottovalutate e la combinazione di tassi elevati e inflazione in discesa." In realzione ai rendimenti attesi, il totale del debito emergente è visto dal team dedicato dell'asset manager olandese attestarsi nel 2017 al 5-6% per quanto riguarda la denominazione in valuta forte e al 4-6% in valuta locale. La migliore previsione è quella relativa ai mercati di frontiera, con un potenziale di performance del 7-8%.
Considerando i singoli Paesi, la preferenza di NN Investment Partners, va ai casi rappresentati da Argentina, Russia e Indonesia, mentre Messico e Turchia sono visti come gli Stati maggiormente in difficoltà. Per quanto riguarda il Venezuela, tra i campioni di performance del 2016, Assalin sottolinea l'insostenibilità nel medio periodo della situazione debitoria anche se non è tra gli scenari più probabili uno scoppio dela crisi già quest'anno.
"Il contesto globale dei tassi di interesse - ha sottolineato inoltre Simona Merzagora, managing director di NN Investment Parteners - si conferma favorevole al debito emergente. In molti mercati sviluppati i rendimenti obbligazionari sono ancora negativi e per questo riteniamo che in tale scenario questa asset class offra un'alternativa di investimento interessante."
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