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12/22/2016 | Redazione Advisor
Gli esperti di Degroof Petercam AM credono nell'Europa. Il fondamentale fattore a sostegno di questa tesi è l'incongruenza tra prezzi delle azioni e solidi fondamentali delle società del Vecchio Continente. Le valutazioni interessanti stanno in parte a motivare e in parte ad aggiungersi a otto ragioni individuate dal'asset manager a sostegno di una ripresa dei listini europei.
1. Redditività: da sempre un anticipatore del mercato globale, l’azionario statunitense è crollato durante la crisi finanziaria del 2008, ma è stato il primo a sperimentare un rimbalzo. Le imprese europee stanno ancora sperimentando un effetto catch-up in termini di redditività e di margini, avendo a disposizione, quindi, ancora più potenziale.
2. Normalizzazione dei tassi: la Fed ha rialzato i tassi a dicembre ed è ampiamente previsto che proseguirà su questa strada a un ritmo moderato nel 2017. Anche se questo può causare una certa volatilità nel breve termine, ciò ha storicamente portato alla sovraperformance dei titoli azionari europei, una prospettiva che è tanto più probabile considerato che il contesto europeo dei tassi dovrebbe rimanere debole nel medio termine.
3. Dividend yields attraenti: i titoli azionari europei offrono un dividend yield attraente rispetto alle obbligazioni societarie denominate in euro.
4. Valuta: è previsto che sia la sterlina che l’euro rimangano relativamente deboli rispetto al dollaro (solo per fare un esempio). Ciò aumenta l’appetibilità dei prodotti delle imprese europee all’estero e può aumentare i ricavi derivanti dalle esportazioni.
5. Fusioni e acquisizioni: un euro più debole e, quindi, un prezzo più basso per le imprese europee, possono favorire l’attività di M&A da parte di acquirenti stranieri. Nel 2016, i cinesi, che cercano costantemente di investire il loro denaro in eccesso al di fuori del paese e di acquisire tecnologia occidentale, così come gli americani, hanno messo sempre più nel mirino obiettivi europei, portando a un rialzo dei prezzi dei rispettivi titoli azionari.
6. Attivismo degli investitori: l’attivismo degli azionisti si sta intensificando in Europa, con gli investitori che richiedono con sempre maggiore decisione modifiche alla strategia aziendale e di governance. In genere, questa attività supporta i prezzi delle azioni.
7. Volatilità: il 2017 sarà un anno politicamente complesso: elezioni presidenziali in Germania, Francia e Paesi Bassi, negoziati sulla Brexit in corso, ecc. Ai prezzi attuali, tuttavia, i picchi di volatilità che possono verificarsi attorno a questi eventi possono rappresentare un’eccellente opportunità di acquisto per gli investitori che guardano al lungo termine. Infatti, gli investitori globali tendono a vendere in modo indiscriminato in tali situazioni, consentendo agli operatori più informati di acquistare società europee di qualità a un prezzo conveniente.
8. Accesso ai mercati in crescita: lo scenario macroeconomico e politico sta migliorando nei mercati emergenti, anche per quanto riguarda la Cina. Allo stesso tempo, le società europee hanno un’esposizione ai mercati emergenti più consistente di quelle statunitensi: ciò rappresenta la possibilità di beneficiare di una crescita di lungo termine senza l’elevata volatilità tipicamente associata all’azionario delle imprese dei mercati emergenti.
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