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12/2/2016 | Davide Mosca
Le previsioni emerse dall'ultima Investment Strategy di Lyxor vedono decise fluttuazioni in caso di concretizzazione degli scenari meno prezzati dai mercati per il referendum costituzionale italiano del 4 dicembre. L'attuale posizionamento delle borse è in linea con una vittoria di entità moderata del "no" che non porterebbe ad elezioni anticipate ma alla formazione di un nuovo governo, guidato o meno da Matteo Renzi.
In questo caso, si legge nella nota emessa da Lyxor, "le azioni italiane scenderanno del 5%, quelle bancarie italiane del 7%, l’azionario europeo del 3%, e lo spread sui titoli governativi italiani a 10 anni aumenterà a 200/250bps." Gli scenari meno scontati, che potrebbero portare a movimenti ben più decisi, sono la vittoria del "sì" e una schiacciante vittoria del "no". Il primo, atteso con una probabilità relativamente alta pari al 45%, significherebbe "una spinta per l’azionario italiano del +10%, per i titoli bancari italiani del +15%, per l’azionario europeo del +5% e farà rientrare lo spread BTP vs Bund 10Y alla recente media di 100 bps." L'ultimo scenario, il meno atteso, è relativo a una netta vittoria del "no" che si tradurrebbe, secondo la società del gruppo Societe Generale, in un aumento della volatilità nell'intera Europa con azionario Italia a -10%, bancari a -15% e azionario europeo a -7%. Lo spread sui titoli governati italiani a 10 anni raggiungerebbe i 300bps, con il rendimento del Bund indebolito dai flussi verso i beni rifugio.
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